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DALLO STATO DI DIRITTO ALLO STATO DEL … CASSETTO

Ho letto sui giornali la notizia della presunta sottrazione dei documenti relativi al futuro piano di sviluppo dell'area nord della città dall'ufficio del nostro sindaco.
Ho provato a figurarmi la scena; un ambientalista dai capelli grigi del “partito del no” vestito da ninja, mentre, a suon di “jahoo, jahoo”, come nei migliori film di genere, salta da albero ad albero per incollarsi al muro e a mò di geco e risalire rapidamente la facciata dell'edificio. Questo mentre un altro, dalla capoccia ahinoi pelata, riflettendo i copiosi raggi della luna piena con il suo coccige implume, illumina a giorno la scena ed una terza militante, ritta sugli scivoli del parco, fa da palo.
Mi è venuto da ridere ed ho smesso dopo un bel po'.
Vi confesso che alla fine mi faceva male la mascella.

Ho smesso di ridere anche perché ho fatto la seguente considerazione… l'ufficio del Sindaco di Civitavecchia non è quello del dirigente del Sisde, anche lui, tra le altre cose, sottoposto al controllo di una apposita commissione parlamentare.
Non esistono atti del sindaco che possano essere sottratti alla visione dei consiglieri comunali e, per loro tramite ed estensione, ai singoli cittadini.
Mi sono domandato come mai quel piano avesse un che di segreto o perché venga vissuto come una proprietà privata del nostro primo cittadino; le risposte che mi sono dato mi hanno lasciato una profonda amarezza.

Perché deve essere tenuto nascosto il destino urbanistico della città, invece di farne partecipi gli operatori, le forze politiche ed i cittadini? Quale scempio si sta segretamente preparando? Ancora appartamenti troppo cari per chi è in emergenza abitativa? Ancora affari per grandi costruttori che caleranno da Roma per colonizzare, a suon di cemento armato, la nostra città?

Mi spiace che il nostro sindaco, presentatosi a noi come l'uomo del destino che avrebbe rilanciato il futuro di Civitavecchia, sappia parlare solo la lingua del cemento e del porto; oggi si dovrebbe occupare dei problemi della città, smettendola di farneticare di approdi e porticcioli vari. Forse ha nostalgia di molo Vespucci, dove non aveva consiglieri comunali né movimenti tra le scatole …
Mi spiace, in ultima analisi, che allo stato di diritto si sostitusca lo “stato del cassetto”, cassetto che non si dovrebbe mai aprire …

Il movimento politico “Eguaglianza e Libertà” di cui faccio parte, non è rappresentato in consiglio comunale; siamo nati da troppo poco tempo. Reputiamo, comunque, quei consiglieri che lottano contro la cementificazione selvaggia per la vivibilità urbana, contro i poteri forti ed il carbone, come “nostri”, anche se non facenti parte del nostro movimento.
Li invitiamo quindi a non accontentarsi di mezze misure, come ad esempio tavoli traballanti o varianti più o meno legittime, ma di pretendere, prima di interventi così massicci sull'urbanistica come quelli progettati dal nostro primo cittadino, un nuovo piano regolatore.

Mario Michele Pascale
Direttivo nazionale del movimento politico “Eguaglianza e Libertà”

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