Sanremo: Il Sindaco c’est moi!

Abbiamo inviato il testo in anteprima per sondarne la comprensibilità. Tra i riscontri ricordiamo: Il documento è scritto bene e con contenuti del tutto condivisi. Un unico consiglio, da giornalista e comunicatore quale sono …. più corto … ci vuole troppo tempo a leggerlo tutto e la gente è sempre più pigra! perché ci consente di spiegare che si tratta di un documento base, quindi lungo, che servirà a far comprendere le nostre azioni che metteremo in campo nei prossimi mesi.
Un’ordinanza per tutto: un po’ come le pillole.
Oggi abbiamo la pillola per dimagrire, quella antirughe, la pillola anticellulite, la pillola per la ricrescita dei capelli, il “pillolo”, la pillola contro l’impotenza.
Forse un giorno inventeranno anche la pillola della felicità.
Ancora oggi vediamo emanare ordinanze comunali di tutti i tipi. Abbiamo le ordinanze che vietano di mangiare e bere per le strade, le ordinanze anti-autocaravan, le ordinanze che vietano di sedersi sulle fontane e …. gli esempi potrebbero continuare a lungo.
Alla globalizzazione si continua a rinnovare l’ordinanza che sancisce “Paese che vai, usanze che trovi”.
Alla faccia dell’ideale illuministico delle leggi poche, semplici e chiare.
Se il Governo italiano non interviene per fermare e annullare il milione di ordinanze che gli 8.101 Sindaci italiani hanno messo in marcia, pardon, emanato, presto troveremo, in bella mostra nelle edicole accanto alle guide turistiche, il Codice delle Ordinanze Comunali.
Annullati o resi vani il Codice Penale, il Codice Civile, la Costituzione, il Codice della Strada: vale Codice delle Ordinanze Comunali dove il Sindaco di turno insegna le regole che devi osservare nel suo Comune.
Già, abbiamo bisogno di regole locali … così pare a molti Sindaci.
Un esempio concreto? Aprite e ….. ecco l’intervento del Sindaco di Sanremo che dà conto di alcune ordinanze attualmente vigenti nel suo Comune.
Cominciamo.
Lo sapevate che a Sanremo sono state levate le panchine? Il Sindaco dice: per risolvere il problema del vagabondaggio.
Lo sapevate che è stata fatta un’ordinanza che vieta di sedersi sulle fontane? L’ordinanza prot. gen. 32085, nr. reg. ord. 458, emessa in data 10 luglio 2009, e rubricata Divieti per la tutela del patrimonio pubblico, della convivenza civile, del decoro e della fruibilità degli spazi pubblici …, in forza della quale il Sindaco Maurizio Zoccarato ha disposto che in determinati luoghi del Comune sanremese e, precisamente, in piazza Colombo, compresa l’autostazione e i giardini Medaglie d’Oro, lungo l’arco dell’intera giornata … è vietato sedersi sulle scale e sui bordi delle vasche, applicandosi, in caso contrario una sanzione amministrativa che va da un minimo di 25,00 euro ad un massimo di 500,00 euro.
Se togliere le panchine per il Sindaco di Sanremo significa eliminare il degrado che in certi luoghi le persone incivili lasciano allora, seguendo tale logica, si potrebbero eliminare gli incidenti stradali vietando la costruzione di veicoli, si potrebbe eliminare la corruzione non stampando più soldi, ecc… .
Inizialmente divieto per “chiunque”, è stato poi limitato – come specificato dal Sindaco nella trasmissione di “Pomeriggio 5” – alle sole persone di età ricompresa tra 14 e 65 anni, perché – afferma Zoccarato – «uno a 20 anni, a 25 anni, nelle ore diurne, deve fare dell’altro: deve andare a scuola, all’università o a lavorare».
L’equazione per il Sindaco è dunque: sedere sopra le fontane = bighellonare.
Inoltre, visto che non ho ancora superato 65 anni e non devo andare a lavorare o a scuola e nemmeno all'università ma abitualmente accompagno la mia nipotina, cosa faccio? La faccio sedere sulla panchina e la guardo in piedi? E se mi dice … nonno siediti … che gli rispondo? Il Sindaco non vuole?
Equazione sui generis per vero, perché, tenuto conto che non posso sedermi sulle panchine, dato che non ci sono più, laddove senta l’esigenza di riposarmi e non intenda andare in un bar, ove la consumazione è obbligatoria, in quale altro luogo posso sedermi a Sanremo? Forse resta consentito sedersi ai tavoli da gioco del Casino e allora occorre modificare lo slogan della città da: Sanremo, la città dei fiori in Sanremo, la città fuori dal comune.
Senza considerare poi la possibilità di improvvisi malori o malesseri che possono colpire anche i giovani… Ed in questo caso sarà proprio il caso di ringraziare lo Stato e la prodigiosa invenzione – perché in una situazione del genere davvero è tale – dello “stato di necessità” che ci sottrarrà dalle maglie punitive di un’ordinanza comunale veramente “al di fuori del comune”, prendendo a prestito una dizione della trasmissione. Certo che, per far valere detto diritto, occorrerà opporsi davanti a un Giudice di Pace o Tribunale con oneri sia per il cittadino che per la Pubblica Amministrazione.
Che detta ordinanza attivi una disparità di trattamento è indubbio. Molti più dubbi, invece, sulle ragioni che legittimano un trattamento differenziato per i cittadini dello Stato, stante la genericità delle motivazioni alla base della predetta ordinanza che fanno subodorare una illegittimità della medesima per insensibilità all’art. 3 della Costituzione. Ma su questo punto saranno i consulenti giuridici dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti ad esprimersi.
Il personale pensiero espresso dal Sindaco su questa ordinanza in trasmissione come motivazione giustificatrice infatti non basta: anzi, sotto certi profili, è addirittura preoccupante. Infatti, il Sindaco non può sostituirsi alle famiglie imponendo nel territorio comunale di cui è la massima autorità la propria – per quanto anche giusta – personale educazione. Né può imporre alle persone come passare il proprio tempo libero, regolando e disciplinando la sfera di libertà altrui (ndr. «uno a 20 anni, a 25 anni, nelle ore diurne, deve fare dell’altro: deve andare a scuola, all’università o deve andare a lavorare»). Non lo fa neppure lo Stato che nella sua veste solidaristica ispira i suoi interventi alla nuova regola d’oro “vivi ed aiuta a vivere”, sostitutiva, come è noto, di quella tipicamente ottocentesca “vivi e lascia vivere”….
Diversamente dovrei chiedere ai dotti il significato o forse, la rivisitazione, del concetto di democrazia.
Perché è di democrazia che parla il Sindaco sanremese: dice che ha levato le panchine «perché io trovo che non dobbiamo confondere la democrazia con l’anarchia, e allora io ho fatto togliere le panchine e ho fatto mettere dei divieti molto rigidi, e questo mi ha portato a risolvere problemi in 6 mesi che gli altri ne parlavano da 10 anni»; una giustificazione politica, insomma, che puzza quasi di accusa verso uno Stato che la democrazia pare non saperla proprio garantire.
Mi chiedo, tuttavia, se sia sotto il vessillo della democrazia che il Sindaco di Sanremo, interrogato sui divieti presenti nel territorio comunale per le famiglie che circolano in autocaravan, abbia così risposto: ai camper gli faccio proprio una bella piattaforma in direzione Corsica io; sì, perché noi abbiamo l’uscita dell’autostrada, allora i camper devono arrivare a Sanremo, gli faccio una chiatta, li facciamo salire su una chiatta, vanno in Corsica a fare le vacanze, e noi, quando tornano, gli facciamo riprendere l’autostrada e ripartono ….
D’altra parte, simile intervento riecheggia lo spirito del divieto di fumo nelle aree verdi (in spazi aperti) del territorio comunale imposto da Zoccarato con ordinanza, prot. gen. 32080, nr. reg. ord. 456, anch’essa del 10 luglio 2009.
Tralasciando la genericità, anche in questo caso, di un’ordinanza adottata ai sensi dell’art. 50 d.lgs. n. 267/2000 (ordinanze contingibili e urgenti), colpiscono in particolare due delle motivazioni addotte a sostegno di un provvedimento così limitativo della libertà altrui:
1) tale provvedimento viene ritenuto necessario perché i fumatori tengono usualmente le sigarette a un’altezza che corrisponde pressoché a quella dei bambini …;
2) perché risulta uso frequente degli adulti fumare in presenza dei bambini col conseguente cattivo esempio dato alle fasce d’età più indifese.
Insomma, come ha detto il Sindaco sanremese, ci vogliono le regole, e se non provvede lo Stato a darle, allora lo farà il Sindaco.
Che dire?
Come disse il Re Sole, mutatis mutandis, “Lo stato sono IO”; e, per parte nostra, come cittadini dello Stato italiano, non ci si può che associare alle sagge parole di Paolo Liguori, direttore del Tgcom, il quale proprio a fronte della molteplicità di ordinanze adottate da ciascun comune italiano, tutte diverse fra di loro, osserva: ma è possibile avere un Paese normale? Un Paese che abbia le stesse regole in tutti gli 8.000 comuni? E’ possibile vivere in un Paese normale, che non mi faccia venire il mal di testa, se vado a Padova non posso buttare la cenere? … E’ possibile avere i Sindaci, gli impiegati comunali, i vigili che fanno tutti il loro dovere allo stesso modo su regole che non saranno eccezionali, ma più o meno sono uguali e condivisibili? Perché i fenomeni io li apprezzo, ma … – aggiungiamo noi – non l’estrosità a tutti i costi!
Ma perché si consente ancora oggi al Sindaco di normare – quando penso a certi tipi di ordinanze – come se avesse a che fare con selvaggi che vengono dalla giungla.
Se poi si va più al fondo nella ricerca di una spiegazione per certi tipi di ordinanze, come è avvenuto nella trasmissione televisiva…… che parlava delle ordinanze del Sindaco di Sanremo, accanto alla parola regole, il Sindaco affianca la parola democrazia, che contrappone ad anarchia: le ordinanze anti-autocaravan, anti-fumo e quelle che vietano di sederti, cioè vengono adottate per ripristinare la democrazia a fronte di un’anarchia sempre più dilagante a quanto pare. Il pensiero del Sindaco dunque è che lo Stato non ci sia e lui provvede.
Il primo passo per trasformare in Re un Sindaco risale al 1997 quando soppressero l’azione di controllo del Segretario Comunale. Da quel momento il Segretario Comunale, non essendo più dipendente del Ministero dell’Interno ma ha un contratto a termine che scade con il mandato del sindaco, se esprime parere sfavorevole rischia il “licenziamento”.
Il successivo passo per trasformare in via definitiva in Re un Sindaco fu la Legge Bassanini che soppresse l’azione di controllo del Comitato Regionale di Controllo.
Detti interventi consentono ad un qualsiasi Sindaco di emanare e rendere operativo un atto, oggettivamente violazione di legge, che crea limitazioni e/o danni a un cittadino residente e anche non residente in quel Comune.
In sintesi, quella attività legislativa che era presentata come RISPARMIO, SEMPLIFICAZIONE, FEDERALISMO trasformava i cittadini in sudditi, sotterrando con il cartaceo Tribunali Amministrativi Regionali, sedi della Corte dei Conti, sedi delle Procure della Repubblica.
Quanto sopra è la pura verità visto che contro un atto emesso in violazione di legge da un Sindaco, il cittadino e/o i consiglieri comunali di opposizione hanno solo la possibilità di inviare un ricorso e/o un esposto a tali Organi.
Visto che tali Organi NON hanno in dotazione il personale e gli strumenti per analizzare subito la micidiale e continua ondata di pratiche, LA TUTELA DEI DIRITTI DEI CITTADINI È DI FATTO SOPPRESSA.
Non solo, ma tali Organi, non avendo a disposizione delle normative che li mettono in grado di sospendere subito gli effetti di un atto emesso in violazione di legge per illegittimità, eccesso di potere, ecc…, non sono in grado di difendere efficacemente quei diritti che consentono al cittadino di non essere trasformato in SUDDITO.
Non solo ma il Nuovo Codice della Strada ed il relativo Regolamento di Esecuzione non prevedono, come per chi guida, un immediato sanzionamento per il Sindaco che, nella veste di gestore della strada, viola le norme in esse contenute.
Per quanto detto nel nostro Paese vi è di fatto la licenza di uccidere perchè non è prevista l’immediata sanzione e la carcerazione per i costruttori di veicoli difettosi che non informano tempestivamente e in modo certo i loro clienti nonché la carcerazione peri gestori della strada che mal progettano, non eseguono tempestive manutenzioni o installano segnaletiche stradali in violazione del Codice della Strada.
Siamo al primo posto in Europa per incidenti, morti (circa uno ogni 40 minuti) e feriti: un costo sociale per ogni anno di oltre 33 MILIARDI di euro ai quali vanno ad aggiungersi altri MILIONI di EURO (tasse poi prelevate ai cittadini) destinati quale assistenza e prevenzione a chi coscientemente ha scelto di fare del male a se e anche agli altri (consumatori di droghe e alcol).
Per quanto detto siamo sempre in azione, chiedendo e facendo chiedere a tutti i cittadini che il Governo provveda a ripristinare i diritti del cittadino, il diritto delle Istituzioni a non ricevere carichi di lavoro che le immobilizzino.
In parole povere chiediamo e vi invitiamo a chiedere al Governo, a tutti i parlamentari, i seguenti interventi per ripristinare:
• LA SICUREZZA STRADALE
• IL DIRITTO A VIVERE DA CITTADINI
• IL RISPARMIO NELLA GESTIONE DEI BENI PUBBLICI
• L’ATTIVAZIONE DEL VERO FEDERALISMO

In conclusione occorre sempre ricordare che l’Italia delle gabelle e regole comunali esisterà fintanto esisteranno i sudditi, cioè quei cittadini che non hanno il tempo o la voglia di intervenire in prima persona e con tutti i mezzi per far rispettare la Giustizia a chi è eletto a una carica pubblica.
Tutto dipende da noi, dalla nostra e tua azione per essere Nazione, per essere Europa.
A leggervi, Pier Luigi Ciolli
Firenze, 12 Febbraio 2010
Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti
50125 FIRENZE via San Niccolò 21
e-mail info@coordinamentocamperisti.it
telefoni 055 2340597 – 328 8169174
telefax 055 2346925
www.perlasicurezzastradale.org
www.coordinamentocamperisti.it

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