Narducci (PD): Inaccettabile il comportamento libico

“Le ritorsioni libiche nei confronti della Svizzera fanno saltare le buone intenzioni di cooperazione tra Libia e Italia enfatizzate da Berlusconi” lo afferma il Vicepresidente della Commissione affari esteri Franco Narducci in seguito alle notizie inerenti la sospensione dei visti Schengen da parte libica che hanno portato al blocco di circa una ventina di connazionali Italiani all'aeroporto di Tripoli.
Le tensioni tra Tripoli e Berna si sono accese con il fermo in Svizzera, nel luglio del 2008, del figlio del Colonnello, Hannibal, e della moglie, a seguito di una denuncia per maltrattamenti subiti da due domestici.
“Tra le ingiustificate ritorsioni libiche – sottolinea Narducci – risulta inaccettabile il fermo forzato di due uomini d'affari svizzeri, arrestati con futili motivazioni, mentre è a tutti evidente che si tratta di una ritorsione legata ai summenzionati fatti di Ginevra. Purtroppo non sono valsi appelli di ogni genere e tentativi negoziali amichevoli per riportare i due uomini d’affari alle rispettive famiglie”.
“Non possiamo tollerare – conclude Narducci – che la Libia impedisca ingiustamente l’ingresso sul suo territorio di cittadini europei ed italiani dopo aver espresso intenzioni di aperture commerciali ed aver firmato accordi di partnership con il Governo Berlusconi”.

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