Bersani: "Bertolaso deve dimettersi". Il PD: distinguiamo le emergenze dagli eventi

Il segretario PD annuncia opposizione durissima al decreto che trasforma in Società per Azioni la Protezione Civile. Al Senato il PD vuole abrogare la legge del 2001 alla base della situazione attuale (video). Orfini: “A Roma operano in deroga a 53 articoli del Codice dei beni Culturali. Anche Bondi si fermi”

Dimissioni di Guido Bertolaso? “Spero che lo capisca da solo, se no bisognerà chiederle. Credo che si è creata una situazione che non consente un buon governo del sistema della Protezione civile in condizioni di serenità e di tranquillità”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ai microfoni del Tg2, auspica che il capo della Protezione civile faccia un passo indietro.

Poi annuncia come il Pd farà “opposizione fermissima al decreto del governo che trasforma la Protezione civile in una Spa. Se facciamo norme che aggravano il problema, come quelle che il Governo sta proponendo, è come se ci buttassimo nel pozzo”, visto che le indagini riguardano sprechi e corrutele legate sia alle catastrofi sia ai grandi eventi, sui quali Bertolaso con la nuova legge avrebbe potere assooluto.
“Si tratta di norme rischiose – ha continuato il segretario del Pd – se ora le applichiamo ad ambiti ancora più vasti, triplichiamo il rischio. Spero che il governo ci ripensi. Ho visto qualche perplessità e qualche incertezza dentro la maggioranza”.

La proposta dei senatori PD: stop al decreto, cancelliamo anche la legge che equipara i grandi eventi alle emergenze.
“Ricorrere alla questione di fiducia su un decreto legge è di per sé grave. Ma anche solo l'ipotesi che circola in queste ore di metterla sul decreto legge che istituisce la Protezione civile Spa è gravissima. Le nuove norme, infatti, consolidano l'amplissimo sistema di deroghe alla legislazione dello Stato che regola l'attività della protezione civile, con tutte le falle che la vicenda giudiziaria in corso sta portando alla luce”. Lo ha detto il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda intervenendo a Repubblica Tv. Il senatore ricorda come “la questione centrale resta quella della legge del 2001 voluta da Berlusconi (decreto legge 343 del 2001 convertito con legge 401 del 2001). E' una legge che prevede l'equiparazione della gestione dei grandi eventi a quella delle vere emergenze di Protezione civile e che, quindi, va abrogata al più presto poiché in essa vi è la causa originaria del sistema malato che regola le ordinanze. Oggi nel sistema c'è un eccesso di discrezionalità che sconfina in arbitrarietà”.
I senatori del Pd intanto hanno depositato il Ddl “Abrogazione del comma 5 dell'articolo 5-bis del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, in materia di dichiarazione dei grandi eventi rientranti nella competenza del Dipartimento della protezione civile”. Il Disegno di Legge, composto di un solo articolo, è firmato da Luigi Zanda, Anna Finocchiaro, Nicola Latorre, Mario Gasbarri, Giovanni Legnini, Roberto Della Seta, Marco Filippi.
Quest'ultimo, capogruppo PD in Commissione lavori
pubblici, spiega che “al di là delle vicende giudiziarie e personali e delle inchieste in corso è necessario rompere un meccanismo che rende poco trasparente la gestione
della Protezione civile, distorcendo regole
e procedure. Vogliamo cancellare l'equiparazione tra eventi, non sempre grandi, ed emergenze. Da qui bisogna ripartire per salvaguardare l'operato della Protezione civile italiana che è un patrimonio assoluto del
nostro Paese”.

Parole simili a quelle dell'ex premier, Romano Prodi: “La Protezione civile è nata come una delle più belle istituzioni italiane. E' un nostro orgoglio nazionale. Ma quando una cosa funziona e la si sovraccarica di compiti impropri solamente perché si vogliono eludere i controlli burocratici, che pur sono pesanti e gravosi, una bellissima cosa finisce per soffrire e degradarsi”.

Nella relazione al Ddl si legge: “Negli ultimi anni, l’ordinanza di protezione civile è divenuta una sorta di strumento ordinario di governo applicato a tutto ciò che il governo stesso decide a suo insindacabile giudizio di definire 'grande evento'. Fra l'altro- prosegue la relazione – il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, ha stabilito che i provvedimenti adottati per i 'grandi eventi' non sono soggetti al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti” (!!).

Eppure quasi sempre l’urgenza degli interventi non deriva da 'avvenimenti imprevedibili per l’amministrazione' ma, al contrario, da eventi previsti o, quanto meno, largamente prevedibili da parte dell’amministrazione. Così in questi anni il Governo ha scelto di considerare le logiche dell’emergenza e la proposizione dei 'grandi eventi', veri o presunti, sistema sostitutivo di 'governo della cosa pubblica' rispetto alla ordinarietà, eludendo così i requisiti di trasparenza nelle procedure.

“Considerato l'uso improprio, o meglio l'abuso, che è stato fatto in questi ultimi anni dello strumento dell'ordinanza e per ricondurre l'utilizzo della stessa esclusivamente all’attuazione degli interventi di emergenza”, il Ddl presentato dai senatori del Pd chiede l'abrogazione della norma che prevede l'equiparazione tra grandi eventi ed emergenze.

C'è chi appoggia la proposta in nome della libera concorrenza: “Non è pensabile che siano previste le stesse deroghe alla legislazione ordinaria sugli appalti, sui contratti, sulla trasparenza e la concorrenza sia per le emergenze derivanti da calamità naturali che per i 'grandi eventi' che, spesso, così grandi non sono e, soprattutto possono essere programmati largamente in anticipo. Inoltre non è più possibile confondere da un punto di vista legislativo l'urgenza con l'emergenza”. Lo dichiara il senatore del Pd Raffaele Ranucci della Commissione ambiente : “Resta un dato di fatto il lavoro encomiabile della protezione civile e dei suoi volontari nelle situazioni di emergenza, nei soccorsi dopo terremoti o alluvioni devastanti. E' questa la funzione della Protezione civile da valorizzare, eventualmente rafforzandola. Non altre. Per questo ho deciso di sottoscrivere il Ddl Zanda – Finocchiaro che intende abrogare una norma della legge 401 del 2001 in cui si equiparano le emergenze ai grandi eventi dando sostanzialmente il via libera a un frequentissimo regime derogatorio che, oltre a violare le leggi, penalizza fortemente la libera concorrenza e le imprese”.

Monumenti romani in mano alla Protezione Civile: ormai è il Far West.
Le competenze sempre più smisurate di Bertolaso negli ultimi mesi erano arrivate a occuparsi del patrimonio monumentale della capitale. Con un vero disastro come denunciato stamani a Roma, dove presso la sede nazionale del PD si è svolta una riunione con associazioni di tutela,
i sindacati e le associazioni professionali sulla questione dei commissariamenti nei beni culturali. L’attenzione si è concentrata sulla recente ordinanza della protezione civile 3836/2009 che nella sostanza determina un commissariamento permanente del patrimonio culturale romano. “Si è creato
per la città di Roma un vero e proprio far west in cui tutto è lecito, e nessuno dei principi cardine della tutela è più una certezza – spiega Matteo Orfini responsabile Cultura e informazione della segreteria nazionale
del PD – oltre alle norme del codice degli appalti si consente la deroga a ben 53 articoli del codice dei beni culturali e ambientali, su un totale di 184. Rimane solo un commissario sceriffo con licenza di uccidere il patrimonio culturale di Roma”.
“Come se non bastasse – sostiene Rita Borioni vice responsabile dell'area – l’ordinanza reintroduce surrettiziamente il silenzio-assenso ed esautora la regione Lazio dalle sue competenze sul paesaggio”.
Il senatore Mario Gasbarri annuncia che il PD presenterà nei prossimi giorni su questo un’interpellanza parlamentare mettendo in risalto come “l’ordinanza sia illegittima perché non motivata da ragioni di urgenza o di rischio e
che non è nemmeno indicata la scadenza del provvedimento, che assume quindi un carattere ancora più inquietante”.
Una vicenda che non può essere slegata dalle indagini sulla gestione della protezione civile.
Umberto Marroni, consigliere comunale del PD ha ricordato come chiediamo le dimissioni di Bertolaso perché dietro
la sua capacità e popolarità sta emergendo dalle indagini della magistratura un sistema di appalti e affari senza nessun controllo. “Chiediamo a Bondi di far ritirare l’ordinanza – ha concluso Orfini – e di riconsiderare il ruolo della protezione civile nella gestione dei beni
culturali”.

Marco Laudonio

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