La prima mossa

La politica del fare

Chi insegue è perduto! Chi delega i propri diritti è un coglione. Ecco cosa vogliono farci diventare: dei coglioni perduti. La prima mossa, qualunque essa sia, è lasciata a dei cialtroni che si professano politici, ma sono, troppo spesso, volgari delinquenti che violano le leggi. Gente sotto processo o condannata in via definitiva. Persone che si arrogano le decisioni sul futuro della Nazione e le prendono senza consultare i cittadini. E queste decisioni sono frutto di accordi, di ritorni personali, di inciuci, di patti con le lobby di Confindustria o con i poteri criminali. La prima mossa è la TAV in Val di Susa, un mostro per il trasporto di merci che non esistono e che porterà 20/30 miliardi di euro nelle casse delle cooperative, dei politici, della criminalità. La prima mossa è la più grande base militare americana in Europa a Vicenza, realizzata contro la popolazione locale. La prima mossa è il Ponte di Messina, un regalo alla mafia. Chi è al potere ci rimane perché muove per primo, vede il gioco, crea il gioco, usa gli elettori come pedoni su una scacchiera. La prima mossa sono le leggi per smantellare la Giustizia, una dopo l'altra, da quindici anni. Mai una legge contro il conflitto di interessi o per processare un politico inquisito nel più breve tempo possibile. La seconda mossa da parte della cosiddetta opposizione parlamentare è sempre un pallido contrasto, un balbettare di collusi, di futuri inquisiti, di vogliosi poltronisti.
La prima mossa sono gli inciuci venduti per governabilità. Per il cittadino opporsi è legittimo, ma è faticoso, talvolta inutile. Il terreno di gioco, i giocatori, l'arbitro e i guardialinee sono già schierati contro di lui, insieme al telecronista. La prima mossa sono le privatizzazioni di ciò che ci appartiene, dall'acqua, al territorio, alle autostrade, e persino alla Protezione Civile e alla Difesa. La prima mossa è indebitarci senza il nostro consenso, un miliardo di euro dopo l'altro, accumulando 1.800 miliardi di debito pubblico. Un debito che va onorato ogni anno con gli interessi, nel 2010 circa 75 miliardi, che paghiamo con le nostre tasse. Un debito che sottrae risorse all'innovazione, alle politiche sociali, alla ricerca, allo sviluppo. La prima mossa è la costruzione di centrali nucleari CONTRO un referendum e contro l'economia. Infatti, il loro costo di costruzione e lo smaltimento delle scorie (per le quali nessuno ha ancora trovato una soluzione) devono essere finanziati dallo Stato. La prima mossa è candidare il meno peggio, bocconi da inghiottire in mancanza di altro (come se altro non esistesse): Boccia in Puglia, Formigoni in Lombardia, De Luca in Campania con due rinvii a giudizio. Gente che è garante e complice dell'Antistato. In Puglia la prima mossa l'ha fatta Vendola, lì alle primarie hanno vinto i cittadini, ma è l'eccezione che conferma la regola della Casta. Incassata la prima mossa il cittadino ha due alternative, o far buon viso a cattivo gioco e dotarsi di antiemetici per non vomitare o pensare seriamente di trasferirsi con la famiglia all'estero.
Fare la prima mossa permette di definire chi vi si oppone come “anti“: No global, No Dal Molin, No Ponte. La sillaba “No” è usata per etichettare il cittadino come contrario al progresso. Inseguire è sbagliato, bisogna giocare d'anticipo, fare le prime mosse e contagiare gli scettici con le idee e i risultati che sono già molti. Il blog è ormai insufficiente per raccoglierli tutti. Per questo è in arrivo un sito del MoVimento 5 Stelle per la pubblicazione e diffusione di video, testimonianze, foto che mi giungono ogni giorno a centinaia. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

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