Non pagati da 10 mesi ricevono lettera di biasimo

Il viceresponsabile per il Lavoro e l'Occupazione dell'Italia dei Diritti chiede l'intervento del Comune di Né e della Regione Liguria

“È grave che si ripetano casi in cui aziende condotte da management privi di etica e di scrupoli cerchino di scaricare sui lavoratori sia le responsabilità delle cattive gestioni sia quelle della mancanza di sicurezza”. Questo il commento di Carmine Celardo, viceresponsabile per il Lavoro e l'Occupazione dell'Italia dei Diritti, alle lettere di biasimo per scarso rendimento inviate dalla Società Minerali Investimenti di Roma ai dipendenti rimasti delle fonti dell' 'Acqua Santa Rita' di Né. Una beffa per gli operai che, pur non essendo pagati da dieci mesi, continuano a lavorare all'interno dello stabilimento ligure. “I dipendenti – continua Celardo – che da tempo attendono il pagamento di stipendi arretrati, non possono essere attaccati alle spalle con accuse di scarso rendimento e di danneggiamento della produzione. Dobbiamo essere tutti vicini all'azienda che ha avuto una storia travagliata iniziata negli anni cinquanta. Per questo – conclude Celardo – sollecitiamo l'assessore regionale al Lavoro Enrico Vesco e il sindaco di Né Cesare Pesce, a ritirare in via cautelativa la concessione mineraria per il prelievo delle acque. Ciò in attesa della definizione sindacale nei confronti dei lavoratori e di quella commerciale nei confronti dei fornitori”.

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