Da anni vado denunciando la cecità  dimostrata dai Governi nazionali e regionali calabresi sul Porto di Gioia Tauro

Ci si è soffermati solo su nomine di Commissari, Sottosegretari regionali e Autorità portuali, nel mentre prevaleva l’esclusiva attività di transhipment a favore della MCT, oggi Contship, e quella della ‘ndrangheta, tutto a discapito della polifunzionalità di quel Porto che avrebbe potuto e dovuto rappresentare il volano dello sviluppo per l’intera Calabria. Tutti gli atti ispettivi da me presentati nelle varie legislature su questa problematicità sono stati puntualmente disattesi dai Governi che si sono succeduti, compreso quello in carica.
Oggi la Contship, che negli anni ha utilizzato ingenti finanziamenti pubblici e che è diventata concessionaria di buona parte della banchina del Porto di Gioia Tauro, osa mandare in cassa integrazione ben 400 lavoratori su 1.300 e addirittura minaccia di abbandonare lo stesso Porto.
Penso che non sia ormai sufficiente esprimere la solidarietà agli otto lavoratori “barricati” su una gru all’interno del Porto, oggi appare indispensabile un immediato intervento del Governo e della Regione, chiamati non ad interessarsi di ulteriori nomine di Commissari e Sottosegretari regionali e Autorità portuali, bensì a trovare le iniziative adeguate a vincere la sfida che oggi viene lanciata dalla Contship. Penso che la Piana di Gioia Tauro, sufficientemente piegata dalla pesante disoccupazione e dalla pervasività della ‘ndrangheta, non debba continuare a subire ulteriori colpi negativi.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

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