“In Sicilia, esiste un sistema di potere, radicato e capillare, che impedisce alla politica di svolgere la sua funzione costituzionale e democratica; indifferentemente, che ci si trovi al Governo o all’opposizione. Un sistema avvolto dalla pesante patina del condizionamento delle collusioni mafiose. Allora, la principale posta politica in gioco, oggi, è proprio quella di restituire la piena agibilità democratica all’elettorato siciliano, liberandolo dagli innumerevoli ricatti clientelari e dall’oppressione mafiosa”. Lo afferma in un intervista a siciliainformazioni.com il senatore del Pd Giuseppe Lumia sulla situazione politica siciliana.
“Con le riforme – continua Lumia – saremo in grado di spezzare le catene dello sviluppo deviato”.
“Nessun accordo di governo – quindi secondo il senatore del Pd – nessun ribaltone, come lamentano gli inconsolabili orfani del ‘cuffarismo’. All’Ars stiamo parlando di ‘riforme di sistema’, necessarie a ripristinare il gioco democratico previsto dalla Costituzione. Per il quale, chi ben governa viene apprezzato e vince le elezioni, chi malgoverna perde le elezioni e va a casa”.
“Con Lombardo – prosegue Lumia – il discorso è stato chiaro: il Pd non gli ha concesso nessuna cambiale firmata in bianco. C’è una sfida, progettuale e politica, in corso all’Ars, alla luce del sole: riuscire a portare a termine delle grandi riforme strutturali entro il 30 giugno prossimo”.
“Certo – conclude Lumia – non può bastare da sola l’azione del Pd. Senza la ‘partecipata vigilanza della società civile’, passo dopo passo, nessun risultato può mai considerarsi certo. L’azione riformista va condotta con il massimo rigore e trasparenza. Anche guardando con attenzione dentro il Pd, sia chiaro!”.
