Operaio si da fuoco e muore a Bergamo

Il responsabile per la Lombardia dell'Italia dei Diritti: “Serve unità nel paese per trovare la soluzione dell'emergenza occupazionale”.

“L'ultimo ed ennesimo sacrificio di un lavoratore, che decide di darsi fuoco per la perdita del posto di lavoro, dimostra a che punto siamo arrivati”. Questo è il monito di Giuseppe Criseo responsabile per la Lombardia dell'Italia dei Diritti in relazione alla vicenda dell'operaio bergamasco che in seguito al licenziamento si è tolto la vita dandosi fuoco.

“Il lavoro – continua Criseo – tra disoccupati, cassintegrati, persone con la casa all'asta perché non possono pagare il mutuo, aziende in crisi per la mancanza di liquidità è ormai una chimera.
La disperazione e la solitudine portano a gesti estremi che vanno evitati con la collaborazione di strutture pubbliche e private. Guai a lasciare solo chi è in difficoltà. In questi casi occorre fare gruppo per trovare le soluzioni, qui si vede lo spessore della classe politica e del movimento sindacale”.

“Per ricevere sussidi e cassa integrazione bisogna attendere mesi. Certo, chi vive con 15 o 20 mila euro di stipendio non può capire tali situazioni! Facciamo appello all'unità di un paese che sta sgretolandosi. Unità – conclude l'esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – nella serietà delle soluzioni e non nei proclami”.

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