Dalle Istituzioni silenzio e complicità. L'Italia non è uno Stato di diritto
• Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani
Noi Radicali lo abbiamo denunciato da subito: le prossime elezioni regionali non saranno elezioni democratiche.
Il danno arrecato ai diritti civili e politici dei cittadini, dalla violazione delle regole sull’informazione e la comunicazione politica e dalla truffa dei finanziamenti pubblici dei partiti, è da tempo irreparabile, con cinque partiti che si spartiscono il 94% degli spazi televisivi ed il 95% dei 300 milioni annui dei rimborsi elettorali.
Quanto sta accadendo in questi giorni, però, evidenzia come la sovversione dell’ordine democratico in Italia sia un fatto compiuto che vede quali complici le massime istituzioni.
Mentre nei Consigli regionali le leggi elettorali continuano ad essere modificate a campagna già avviata, la raccolta delle firme per la presentazione delle liste è praticamente impossibile o fuorilegge.
In diverse Regioni non sono ancora disponibili i moduli ufficiali, mentre in tutta Italia non viene in alcun modo garantito il servizio pubblico di autenticazione delle firme.
In tantissime città italiane ai soggetti individuati dalla legge come autenticatori, appartenenti all’amministrazione della giustizia, ai comuni ed alle province, è nei fatti vietato rendersi disponibili a chi, come la Lista Bonino-Pannella, deve raccogliere 160 mila firme in poco più di 20 giorni.
Dai Ministri Maroni ed Alfano, a cui ci siamo rivolti il 26 gennaio unitamente ai presidente dell’Anci e dell’Upi per chiedere un Albo degli autenticatori, nessun provvedimento, nessuna risposta, nulla di nulla.
È evidente che si vuole, anche in questo modo, impedire agli italiani di scegliere o rifiutare le proposte Radicali di riforma del Paese, completando l’opera di rimozione assicurata sino ad oggi dalla Rai e dall’impunità garantita alle sue condotte.
