Immigrazione, Bonino: fenomeno da governare, non paura da cavalcare

“Se si criminalizzano i clandestini irregolari, trasformando in reato non un loro comportamento ma semplicemente il loro status, poi è fin troppo facile dire, come fa Berlusconi, che immigrato uguale criminale”, ha dichiarato Emma Bonino, Vice Presidente del Senato e candidata del centrosinistra alla Presidenza del Lazio.
“Berlusconi e il suo governo continuano a trattare l'immigrazione come questione di ordine pubblico anziché come fenomeno da governare e regolamentare”, ha proseguito l'esponente radicale, “Ancora ieri, a Reggio Calabria, hanno dato l'ennesima prova di voler adottare misure restrittive nell'insensata speranza di arginare i flussi migratori, perseguendo la logica del pregiudizio e della paura anziché responsabilmente cercare di cogliere le opportunità che l'immigrazione ci offre in termini di crescita economica e culturale. Ricordo che i lavoratori stranieri oggi producono quasi il 10% del Pil, versano all’Inps 7 miliardi di euro – cioè oltre mezzo miliardo al mese! – e pagano al fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi. E ci sono oltre 165 mila titolari di impresa con cittadinanza estera, che danno lavoro anche a molti italiani.”
“Diffondendo invece la convinzione, del tutto errata, che la stragrande maggioranza dei reati nel nostro Paese venga commessa da cittadini di passaporto non italiano è un messaggio distorto che produce effetti deleteri”, ha continuato la Vice Presidente di Palazzo Madama, “come quello di fare terra bruciata attorno agli immigrati, anche a coloro che cercano di mettersi in regola. La farraginosità poi dei meccanismi di regolarizzazione rende estremamente complicata l'emersione per quelle decine di migliaia di persone che da anni vivono e lavorano stabilmente in Italia e, come abbiamo visto con la vicenda colf e badanti, neppure i provvedimenti occasionali costituiscono uno strumento efficace di governo del fenomeno, non avendo asciugato tutto ciò che era ed è sommerso in settori cruciali come l'edilizia, l'agricoltura, l'allevamento, la ristorazione, il turismo.”
“Anche per questo”, ha concluso Emma Bonino, “continuo a sostenere con slancio l'idea di uno sciopero degli immigrati sul modello dell'iniziativa “24 ore senza di noi”, lanciata dalle comunità immigrate in Francia. Per cominciare a dire che gli immigrati per l’Italia non sono un costo, ma una ricchezza.”

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