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Raffica di licenziamenti nel Lazio

Il vicesegretario regionale dell'Italia dei Valori: “In questa regione la
disoccupazione è una piaga terribile che non può essere trascurata. Bisogna aiutare i
giovani e le famigli in difficoltà”

Roma, 27 gennaio 2010 – I numeri dell'Istat parlano da sé e non sono incoraggianti.
In un anno sono 10 mila i posti fissi persi nel Lazio e a farne le spese sono per lo
più madri lavoratrici e giovani. “Il problema della disoccupazione interessa
tutta l'Italia e, quando il governo sostiene che il nostro Paese ha superato la
crisi, affronta con troppa leggerezza un tasto dolente che sta portando alla
disperazione troppe persone”. Sono queste le parole del vicesegretario per il
Lazio dell'Italia dei Valori, Oscar Tortosa, che lamenta una mancanza d'azione da
parte del governo sulle politiche che incentivino l'occupazione.

Secondo gli ultimi dati dell'Istat, nel terzo trimestre del 2009, a livello
regionale, l'occupazione femminile è calata di 1,3 punti percentuali rispetto al 2008
e, nello stesso periodo, sono andati persi 21 mila contratti `atipici´ tra co.co.co e
contratti a termine. Una situazione drammatica che non lascia prevedere scenari
futuri migliori. “Credo che la riflessione vada fatta anche alla luce dei dati
ribaditi dal segretario regionale della Cgil circa i 79.756 lavoratori finiti in
cassa integrazione nel solo Lazio – continua l'esponente del partito guidano da
Antonio Di Pietro -. In vista delle regionali si parla di alcuni temi, come la
sanità, mettendo in secondo piano altri di maggior importanza, quali la
disoccupazione, il precariato, il potere di acquisto sempre più basso e le pensioni.
Chi dovrebbe lavorare per il bene degli italiani sembra invece voler solo imbonire il
proprio operato e tessere le proprie lodi”.

Un esercito di disoccupati dunque, in cui spicca negativamente il gentil sesso. Non
solo per il tasso di occupazione più bassa, ma per la remunerazione: le lavoratrici
laureate sono retribuite mediamente 7,1 euro all'ora rispetto agli 8 dei maschi.
“Ormai in una coppia è necessario che entrambi lavorino. Bisogna rilanciare
l'occupazione femminile e riflettere seriamente su politiche per il lavoro che diano
un concreto aiuto ai ragazzi – conclude Tortosa -. Il governo dovrebbe essere più
onesto con se stesso e con i cittadini, parlando in maniera più lucida della realtà.
I problemi ci sono e vanno affrontati”.

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