Le parti uguali fra i disuguali

di Mario Mariotti

Siccome quando parlano i preti hanno sempre ragione loro, e quando parlano i laici hanno sempre ragione se parlano come i preti, ecco che il fare le parti uguali fra disuguali é un'enorme porcata secondo quanto dice Don Milani, proposizione che io condivido da squallidissimo laico, ma che è supportata da una voce autorevole fra i preti (autorevole adesso che Don Milani e morto, lui ed il suo progetto di una scuola che mettesse in condizioni i poveri di difendersi dai ricchi). Ma veniamo alla porcata. Secondo quella “cloaca” che é il tubo catodico della TV c'é la crisi per tutti, essa é più virtuale che reale, c'e qualcuno che se la passa male, ma nel complesso il sistema ha tenuto. (queste le bestemmie aggravate e continuate di Tremonti, alle quali egli aggiunge quella che non ci sono risorse per fare qualcosa di più per coloro che sono in difficoltà ).
La prima bestemmia é che la crisi sia più virtuale che reale; la seconda é che essa sia tale per tutti; la terza é che ci sarebbero risorse per i soggetti deboli in difficoltà. In realtà la crisi c'é, è reale e non virtuale, non ha ancora finito il suo corso e purtroppo arriverà a toccare molte altre persone; ed inoltre è difficile intravvederne lo sbocco, perché, al volante, a guidare l'economia, e in subordine la politica, ci sono sempre quelli che la crisi l'hanno provocata, ed allora come farà mai un virus patogeno a curare la patologia di cui esse stesse é causa?
Seconda bestemmia: la crisi è per tutti. Questa se uno si guarda intorno, é una bufala stratosferica!
Basta vedere l'esodo dalle città alle località turistiche quando ci sono dei ponti, dei giorni di vacanza ravvicinati; basta guardare le file delle barche, dei motoscafi, degli yact ormeggiati nei porti delle stesse località turistiche; basta guardare il tutto esaurito negli alberghi delle stazioni sciistiche nel periodo invernale: c”é un popolo di ricchi che la crisi non sa neppure dove abiti di casa, che piange solo perché, se prima guadagnava 100, adesso guadagna solo 99,50, che va a consolarsi della crisi usando il SUV per raggiungere la propria barca, e dedicarsi alla meditazione sulla caducità della vita umana cullato dalle onde del Mediterraneo ….
Ed ecco il top della blasfemia: non ci sono risorse per i disoccupati, per le famiglie in difficoltà, per la sanità, per la scuola, per la giustizia, per la sicurezza, perché c'é la crisi, (che non c'é essendoci), ed é gia stato raschiato il fondo del barile: non si può fare di più di quanto il governo sta facendo. E la testata d'angolo della precedente cavolata, la quale fonda il consenso al bipede di Arcore, ed al governo che é alle sue dipendenze, assieme alla maggioranza del Parlamento, é quella che lui non ha messo e non mette le mani nelle tasche degli Italiani. A parte che questo non é vero, perché il lavoro dipendente le mani del fisco nelle proprie tasche le ha sempre trovate, e in condizione di residenza stabile, io vorrei sapere il motivo per cui non bisognerebbe mettere le mani nelle tasche di quel popolo di ricchi che riempie le autostrade nei week end, o che manda i propri capitali all'estero perché cosi facendo risparmia un cumulo di tasse, o che, quando fa la denuncia dei redditi, dichiara di prendere meno di quanto prendono i propri dipendenti, per cui non si capisce il perché il padrone non si metta alle dipendenze dei propri dipendenti. La politica di non mettere le mani nelle tasche degli Italiani mette in atto quell'enorme ingiustizia di cui parlavamo all'inizio: si trattano tutti allo stesso modo come se tutti fossero nelle stesse condizioni; si fanno parti uguali fra coloro che uguali non lo sono affatto, dato che ogni tanto qualcuno ci rammenta che da noi, in Italia, il 10% della popolazione si sollazza col 50% della ricchezza prodotta, mentre al restante 90% non resta altro che l'altra metà, e sempre ricordando che, nella statistica, se ci sono in due e uno mangia due polli, risulta che ognuno ha mangiato il suo pollo, il che non é affatto vero, purtroppo…
La realtà é che tutto questo non accade certo per caso: al governo ci stanno quelli dei SUV, quelli delle barche, i fruitori dei condoni fiscali, di quelli edilizi, quelli che dichiarano redditi inferiori a quelli dei propri dipendenti, quelli che hanno messo l'etica in cassa-integrazione e che non vogliono mettere le mani nelle tasche dei ricchi perché, cosi facendo, alleggerirebbero le proprie tasche.
E tutta l'informazione, purtroppo, si da da fare per far digerire al prossimo le enormi bufale della crisi virtuale, della crisi per tutti, della mancanza di risorse per quei servizi sociali che oggi devono fare i salti mortali per mantenere lo stesso livello in quantità e qualità, nonostante la riduzione dei fondi operata dal governo, dall'ineffabile Tremonti, che consola i disoccupati confermando loro che egli stesso crede, mentre li licenzia, nel posto fisso di lavoro… Diventa la storia di quando il bipede di Arcore dichiara che la propria politica si fonda sui principi e sui valori cristiani: la Gerarchia non solo non lo smentisce, ma si dimostra in piena comunione con lui, che corre il rischio di essere associato a Woitila nel processo di “santo subito” solo perché uno squilibrato lo ha colpito in faccia.
Cosi fanno gli operai, che hanno completamente dimenticato cosa sia la Sinistra, il Socialismo, la lotta di classe per contenere l'egoismo strutturale dei ricchi e dei potenti; che hanno sputanato gli unici strumenti che li potrebbero salvare: lo sciopero ed il voto; che si sono convertiti al capitalismo, al mercato, alla competitività; che in una parte sempre più numerosa si sono messi ad ascoltare e a credere a Tremonti e a dare il voto al PdL ed alla Lega, come se da coloro che li stanno fottendo potesse venire il rimedio alla fottitura subita.
É proprio vero che l'informazione é determinante, e che, finché in Italia essa rimarrà in mano a colui che rappresenta il popolo dei SUV, i ricchi la crisi la leggeranno solo sui giornali e i poveri se la troveranno sulle corna per l'eternità …. Ma questa é la realtà: mi sono dovuto digerire la DC per 50 anni; dopo “Mani pulite” lei ha cambiato nome, ma coloro che fottono sono sempre gli stessi, ed anche i fottuti sono sempre gli stessi. Solo che oggi c'é una variante, e quest'ultima é di enorme rilevanza: quando c'era la DC, a contenere l'appetito dei ricchi e dei potenti, coperti dalla benedizione della gerarchia cattolica, riparati sotto lo scudo crociato di costantiniana memoria, c'era il PCI, c’era la Sinistra, c’erano i Sindacati Confederali, e allora si ottennero grandi risultati in rapporto allo stato sociale, vedi cassa-integrazione per i disoccupati, vedi Statuto dei lavoratori, vedi la logica dei servizi sociali per tutti, del diritto allo studio, nella scuola anche per gli alunni in difficoltà.
Oggi gli ultimi non hanno più chi li difenda, e la Santa Alleanza fra Berlusca e Benedetto sta riportando le condizioni dei non-garantiti nella miseria e nello sfruttamento della prima metà del secolo scorso.
Benedetto e Berlusca: controriforma e restaurazione: il nuovo che avanza é la regressione verso i secoli bui. E nel frattempo?
Il 5+1, Il lotto, il festival di S. Remo, la lotta per lo scudetto. E gli allocchi? Ricco è bello, ricco è buono, ricco è benedetto da Dio e da Benedetto.
Mario Mariotti

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