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Alla Comunità  Romena e ai Media Lettera aperta di denuncia

In questi giorni…diciamo pure anni, ho sempre inviato via web, notizie e commenti che potessero riguardare il territorio dove conviviamo, il viterbese. Piccole rassegne stampa,lettere alle redazioni, interventi e segnalazioni per accordi amichevoli che mi erano stati richiesti e concordati…nel tempo ho visto restringersi questi spazi, a volte con motivazioni rare, poi sopratutto silenzio,nessuna risposta, non tanto per me ma per il rispetto delle voci di cui scrivevo. Non è migliorata la nostra convivenza tra nativi italiani e stranieri: io sono nata a Roma e allora? Allora avviene che ho appena letto un Comunicato, inviatomi direttamente dalla Comunità Romena di Viterbo di cui conosco e stimo la redazione.
Le news si aprono con un articolo che è davvero un pugno nello stomaco come la foto che lo accompagna: Stage divulgativo di “self defence” seguito strettamente da un altro Evento Viterbo, città sicura e sodale.
E’ firmato da IL PRESIDENTE Raimondo Chiricozzi, la stessa persona che chiedeva, retoricamente per affermazione implicita, Perché non intitolare una via a Craxi? con una lettera che è stata prontamente pubblicata su Tusciaweb, lo stesso spazio che vede il mio ultimo intervento in data 28 febbraio 2008, per le mie dimissioni da Rc nel 2006, poi come fossi morta.Ma non è di questo che intendo parlare.
L’ articolo che riporto per intero, invita la cittadinanza tutta, ad uno stage divulgativo di SELF DEFENCE,presentato dal docente federale della FIKM Giorgio Izzi, coadiuvato dall’istruttore Giancarlo Ara e verterà sulle metodologie di combattimento israeliane inserite nei protocolli tecnici dei sistemi operativi del “KAPAP” e “KRAV MAGA”.Prepara al combattimento faccia a faccia, dando per scontato che sul territorio c’è da difendersi, anche da soli, per conflitti violenti che si presentano mano a mano e va avanti la presentazione con il panegirico delle “unità delle Forze Speciali di Difesa israeliane hanno avuto il monopolio dell’Arte Marziale Israeliana, ed il Kapap era conosciuto negli anni settanta come Lochama Zehira (micro lotta) o Lotar. Il Kapap è un sistema, ma anche un misto di rigorosi condizionamenti fisici, addestramento con armi da fuoco ed esplosivi, addestramento alla sopravvivenza, pronto soccorso avanzato e difesa personale”. E si ottiene così l’ “esecuzione delle combinazioni fino all’eliminazione del problema”. Sono invitati tutte e tutti a questo bel programma che riesce ad “arrivare alla risoluzione più estrema“.
Lo stesso sito della Comunità Romena mi ha fatto il piacere di aver pubblicato recentemente un botta e risposta tra il signor Massimo Picchiami e la sottoscritta che, guarda caso, questo è girato in certa cronaca, avidamente.Era una risposta all’articolo STRANIERI (quasi) SEMPRE ASSENTI
Non so se erigendo muri, come Israele esegue a sua difesa contro la Palestina, troverete Pace e Sicurezza, non so se questi Inviti ed Eventi, non scesi come Fiore dal Cielo, vi daranno Protezione e Controllo. Per quanto mi riguarda, da cittadina donna e persona, denuncio questo agghiacciante articolo invito comunicato e in ogni caso non solo non sto zitta ma inoltro e non a livello locale. Partecipo ricollegando anche questi orrori e aiuti non umanitari, e non dalla Cabina di Regia ma dal laboratorio casalingo che ho a Capranica, dove si annuncia per sabato 30 gennaio, da Viterbo Oggi e sulla pagina del Comune, lo stesso identico “stage” con immagine, sotto la rubrica Sport, sfoltito nel testo e della durata di ben 9 ore: dalle 9,30 alle 17,30, previa e obbligatoria preiscrizione.
Questa promozione non ha nulla di sportivo e culturale, se non la devastazione che è sotto i nostri occhi e non guardata, facendosi complici.
La “via del guerriero” si fa strada e si adatta ad ogni tipo di persona, “sempre e comunque oltre l’ostacolo“: chi e cosa lo rappresenta? Con l’occasione insieme ai saluti e un grazie per l’attenzione, aggiungo che PeaceReporter comunica l’appello per Gaza: organizzare l’arrivo nella Striscia di aiuti umanitari via mare: questa Primavera, un’altra campagna promossa come quella per Il diritto di leggere.
Doriana Goracci
Capranica (Vt)

25 gennaio 2009



Stage divulgativo di “self defence”
L’ass. sportivo – culturale “Il Ciliegio e la Spada”, il giorno 30 gennaio 2010, dalle ore 9,30 alle 17,30, promuove, in collaborazione con la FIKM Federazione Italiana KRAV MAGA e con l’associazione AICS F&D Active Space, presso la Palestra di via Alcide De Gasperi in Capranica, uno stage divulgativo di “SELF DEFENCE”.
Lo stage verrà presentato dal docente federale della FIKM Giorgio Izzi, coadiuvato dall’istruttore Giancarlo Ara e verterà sulle metodologie di combattimento israeliane inserite nei protocolli tecnici dei sistemi operativi del “KAPAP” e “KRAV MAGA”.
Nell’occasione saranno illustrate: Tecniche antiaggressione, antistupro, gestione del coefficiente di emotività in occasione di aggressioni armate e non armate, principi generali sul disarmo di armi da fuoco, principi base sul conflitto al suolo, applicazioni della security, Knife Defence.
Il Kapap (conosciuto CQB-Close Quarter Battle ) è un acronimo in ebraico moderno che sta per Krav Panim el Panim che vuol dire viso, faccia; cioè combattimento faccia a faccia.

Le unità delle Forze Speciali di Difesa israeliane hanno avuto il monopolio dell’Arte Marziale Israeliana, ed il Kapap era conosciuto negli anni settanta come Lochama Zehira (micro lotta) o Lotar.
Il Kapap è un sistema, ma anche un misto di rigorosi condizionamenti fisici, addestramento con armi da fuoco ed esplosivi, addestramento alla sopravvivenza, pronto soccorso avanzato e difesa personale.
L’addestramento al combattimento a mani nude è una combinazione dei sistemi occidentali di combattimento come la boxe, la lotta greco-romana e l’addestramento militare britannico del coltello e del bastone. Il sistema include una varietà di tecniche militari di combattimento corpo a corpo con il nemico/aggressore disarmato o armato di pistole, fucili, mitra, coltelli ed ogni altro genere di armi portatili.
Il Kapap può essere appreso/insegnato come metodo alternativo al fitness (combat fitness) e gestione dello stress. Imparare a come reagire impassibilmente ad aggressioni improvvise richiede un potenziamento delle proprie facoltà mentali. Questo addestramento enfatizza la calma interiore, dove esistono conflitti, ed aiuta a ristabilire un equilibrio nelle relazioni professionali e personali. Il Kapap è un sistema di difesa realistico non competitivo, sottolineato da una morale filosofica ed arricchito da un insegnamento interiore caratterizzato da una didattica completa.
Il Krav Maga è una importante tattica per l’autodifesa, il combattimento corpo a corpo e la protezione di terza persona, insegna ad affrontare i reali pericoli della strada, e con un’ intelligente ed immediata valutazione della pericolosità dell’aggressione e delle circostanze, anche ambientali in cui ci si trova, insegna a scegliere l’azione più opportuna da utilizzare per salvaguardare la propria incolumità.
Le tecniche del Krav Maga non lasciano nulla al superfluo o all’estetico, ma sono solamente di estrema efficacia, istintività, condizionamento, velocità di esecuzione delle combinazioni fino all’eliminazione del problema, che può voler dire: sia dileguarsi che colpire e fuggire o arrivare alla risoluzione più estrema.
Particolarmente riconosciuto a livello mondiale è lo studio delle tattiche e delle tecniche per la protezione di terza persona contro gli attacchi e/o minacce armate, siano esse effettuate con armi bianche o da fuoco, comprese quelle automatiche e militari, ed essendo un vero sistema di autodifesa semplice e rapido da apprendere, si adatta ad ogni tipo di persona: uomini, donne, ragazzi, di qualsiasi corporatura.

IL PRESIDENTE
Raimondo Chiricozzi

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