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L’on.Franco Narducci al XII Congresso nazionale della UIL scuola: necessaria pianificazione pluriennale per la scuola italiana all’estero

L’on. Franco Narducci è intervenuto, oggi, al XII Congresso nazionale della Uil scuola dal titolo: “La sfida della modernità – valorizzare il lavoro” in corso a Lecce, dal 25 al 27 gennaio, presso il Teatro “Politeama Greco”.

Intervenendo al Congresso, al quale ha partecipato anche la Presidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati, Valentina Aprea, l’on. Franco Narducci ha sottolineato che i tagli operati dal governoitaliano nel settore della pubblica istruzione sono insostenibili, precisando che “per il comparto scolastico estero, la cui gestione attualmente è affidata al Ministero degli Affari Esteri, il taglio complessivo è di circa 12 milioni di euro”.

E poi riferendosi alla necessità di aggiornare la presenza italiana all’estero per quanto concerne gli ambiti educativi ha dichiarato che “e’ necessario tener presente che, qualsiasi sia l’assetto organizzativo su cui si vuole sviluppare l’intervento scolastico e formativo dello Stato all’estero, la prima emergenza su cui intervenire, il primo problema da risolvere, è quello della precarietà di funzionamento connessa alla costante incertezza delle risorse finanziarie, ed umane”.

“E’ necessario – ha puntualizzato l’on. Narducci – superare il sistema della decretazione annuale delle risorse destinate alle attività scolastiche e formative all’estero, sostituendolo con la pianificazione pluriennale”.

“Per uscire dall’emergenza – ha detto il deputato – è inoltre necessario superare “l’appiattimento o la riduzione” dell’intervento formativo ai corsi di Lingua e Cultura, ad alcune misure di assistenza scolastica o alle scuole italiane all’estero, così come si è venuta consolidando negli anni novanta a causa della mancanza di risorse, per recuperare l’impianto originale della Legge 153/71, aggiornamento ai mutati bisogni delle nostre collettività”.

“E’ quindi necessario prevedere e destinare risorse per iniziative ed interventi volti a favorire l’inserimento della lingua e cultura nei sistemi scolastici locali, sia aprendo i corsi, ad esempio, anche ad alunni di nazionalità non italiana, finalizzate al recupero della scolarità di base e al sostegno dei processi di integrazione nelle realtà sociali e nei sistemi formativi locali dei vari paesi di residenza” ha concluso Narducci.

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