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RAZZISTI – CHI?

Giovanna Canzano intervista EMILIO GIULIANA

…“I fatti di Rosarno hanno messo a nudo le solite ed annose commedie, che dalla caduta del Fascismo sono una costante della nostra classe politica, i quali indipendentemente dalla loro appartenenza partitica, eseguono con la stessa servile obbedienza gli ordini impartiti dal sinedrio o dalla Sinagoga di Satana!” (Emilio Giuliana)

Canzano 1- Ottobre 2008: lei fu accusato per le sue affermazioni razziste e discriminatorie nei confronti dei sinti trentini.
GIULIANA – Approfitto della domanda per chiarire almeno per quello che mi riguarda, il grosso equivoco che si è voluto costruire sul termine razzismo e la questione razzista.
In epoche diverse i filosofi Cartesio e David Hume sostenevano che la realtà fosse frutto di una immaginazione collettiva, concetto contrario a quello insegnato e tramandato da altri illustri filosofi, vedi Platone, Aristotele, Socrate, Sant'Agostino, Sant'Tommaso. Negare la varietà di “razze” umane sarebbe irrazionale (ma comodo) tanto quanto la convinzione di Hume e Cartesio in merito all' “immaginazione collettiva”. (Oggi potremmo parlare di gruppi etnici) L'idea di superiorità razziale (quando una razza domina o schiavizza un'altra razza giustificandosi), diverso dal concetto di varietà di razze, nasce e viene coltivato in ambienti illuministici anglosassoni: vedi risvolti storici. Tant'è, in breve, che la teoria Darwinista sostiene che solo gli organismi più forti danno continuità alla specie, e che tutto muta (mutazione non è sinonimo di adattamento) subendo il condizionamento dell'ambiente nel quale vive. E’ nell'era dei lumi che affonda le radici l'irrazionale e innaturale idea di presunte razze superiori, aiutata dalle super-coscienze storiche. Mai nella storia dell'uomo concetti di supremazia razziale hanno avuto spazio; le guerre tra popoli spesso hanno visto contrapporsi “consanguinei” e medesime confessioni religiose per motivi di stato, o meglio di potere, ma ufficialmente richiamandosi a concetti e affermazioni di civiltà più evolute, rispetto ad altre retrograde, considerate barbare. Mai nessun uomo veniva disprezzato per l'origine etnica. Solo un popolo, dall'antichità ad oggi, vanta una superiorità che oltrepassa l'aspetto razziale ed è quella ebraica. Infatti, secondo il testo sacro degli “eletti”, il Talmud, tutti i non ebrei sono considerati goym, cioè animali, bestie, un'altra specie. Spesso, volutamente si confonde il razzismo con la discriminazione. Tutti possono essere vittime di discriminazione, i miei figli ne sono state vittime illustri, schivati evitati sol perché figli di quel Emilio Giuliana su cui la malafede dell’avversario ha posato l’onta. Manifestazioni di razzismo e di discriminazione sono esecrabili ed ignobili, sintomo di debolezza e impotenza. Affermare, che l'omosessualità è una mancata maturazione della sessualità, non è né eretico né frutto di bigottismo o ignoranza, ma deduzione desunta da trattati scientifici (categorie oggettive) e dalla certezza che migliaia di persone, se aiutate, possono portare a compimento la loro maturità sessuale come tutti, senza la privazione massima: i figli. Tra asserire ciò e discriminare un omosessuale ci passa il mare. Conosco alcuni omosessuali (dei quali non serve far nome) con i quali vi è un rapporto di assoluta cordialità e rispetto reciproco. Le persone intelligenti scevre da pregiudizi, sono consapevoli dei limiti e miserie umane. L'Islam come religione è inconciliabile con la nostra cultura, in quanto, in alcuni paesi, ha mantenuto tradizioni “barbare”. Pur nondimeno, anche in questo caso, sono molte le miei amicizie con uomini di religione islamica. Tra di noi, pur nella piena consapevolezza delle nostre posizioni religiose, vi è un rispetto e sincera fiducia a tal punto che quando hanno qualche intoppo burocratico sono l'unico al di fuori della loro comunità al quale chiedono aiuto. Per quanto riguarda le comunità di zingari non ho mai espresso giudizi sulla loro cultura, ma ho denunciato nelle sedi opportune (consiglio comunale) gli esclusivi privilegi economici e sociali dei quali solo costoro possono usufruire e godere alla faccia di una nuova povertà emergente. Da tutte le accuse di razzismo, posto a giudizio in tribunale ne sono uscito sempre assolto con formula piena, perché i fatti non sussistono. Questa è la realtà che mi riguarda, se ne prenda atto. Basta portare avanti questo ignobile malinteso, paradossalmente utile per discriminarmi politicamente. Un'altra forma di discriminazione molto praticata in certi ambienti moralisti è lo snobismo di chi si erge a saccente censore, contraddistinto dalla presunzione tipica dei catto-comunisti e neo-comunisti, i quali vittime del loro stesso conformismo (se non sei laureato non hai e non devi avere voce in capitolo), escludono a priori chi non condivide o contraddice le loro “erudite” posizioni, bollandolo come ignorante, cercando di metterlo in disparte nell’atto sacro della democrazia, la discussione pubblica. . Da qualcuno sono ritenuto ignorante perché ho un diploma di scuola media superiore tecnico professionale. Nell’insieme, le critiche dei miei detrattori risultano accuse ad personam; non si discutono le tesi di Emilio Giuliana, giudicano e si limitano a sottolineare che il sottoscritto è un dilettante come interlocutore. Il che può essere un argomento, ma non dimentichino, i maestri di sentenze, che fu un dilettante a fare la più grande scoperta archeologica di tutti i tempi: si chiamava Schliemann e, adottando l’Iliade come guida veridica, laddove tutti la credevano una raccolta di miti e favole, scoprì l’antica Troia. Per chi ha orecchie (e non solo naso): “Non vi è più giudeo né greco, non vi è schiavo né libero, non maschio né femmina, ma tutti voi siete uno solo in Cristo Gesù. E se voi siete di Cristo siete seme di Abramo, eredi secondo la promessa” San Paolo (Gal 3,28-29).
Canzano 2- Aveva definito i sinti “un popolo dedito alla criminalità con una naturale propensione a crimini come l’assassinio”.
GIULIANA – Ho semplicemente riportato una frase di Salvador Allende pubblicata in un libro scritto dallo storico cileno Victor Farias.
Canzano 3- E’ stato accusato di violazione della legge Mancino per quanto riguarda la discriminazione razziale.
GIULIANA – Purtroppo, in Italia come in molti Paesi occidentali esistono leggi liberticide che vietano il diritto di espressione e di pensiero. Questa è la dimostrazione che la Democrazia è regime, il peggiore tra quelli partoriti dalla massoneria e i loro padroni. George Orwell docet!!!!
Canzano 4- A Rosarno sono stati assunti più di 1.000 africani pagandoli 15/20 Euro al giorno senza alcuna copertura assicurativa, e, gli italiani che chiedevano 40 Euro più l’assicurazione sociale sono stati lasciati a fare i disoccupati. Chi è razzista e chi ne approfitta?
GIULIANA – I negri erano a Rosarno per la raccolta delle arance, 20 euro al giorno (500 al mese) per 12 ore di lavoro, e devono darne 5 ai caporali mafiosi che li «gestiscono», e li fanno vivere in fabbriche dismesse senza cessi e senz’acqua, e li trasportano da regione a regione per ogni raccolto. Sopportano e tacciono, ma quando per giunta gli sparano addosso, tirano le pietre, occupano le strade, spaccano finestre e vetrine. E fanno bene. La polizia, ridotta all’impotenza, nota e segnala che a guidare le proteste dei rosarnesi contro «i niri» ci sono noti picciotti delle cosche locali. Insomma, alle strette, la popolazione di Rosarno si stringe attorno alla sua mafia, fa corpo coi criminali da cui si è lasciata governare, al punto da dar loro il Comune. I braccianti negri chiedono protezione alla polizia, come si fa in un Paese che per equivoco credono civile; i rosarnesi in piazza invece si scagliano contro la polizia: «Sbirri! Lasciateli a noi!». E mandano qualche agente in ospedale. E passi per i rosarnesi, cittadini votanti di Comune mafioso. Ma che dire di Maroni, il ministro dell’Interno? La sua prima reazione: «Troppa tolleranza con i clandestini». Alle strette, quando si tratta di scegliere da che parte stare, anche Maroni il nordico sta dalla parte della ndrangheta, dei caporali mafiosi che sfruttano i clandestini e li ammazzano pure, perchè non si ribellino. E lo dice a nome del Nord. Quello che vuole «meno tolleranza coi clandestini», ma il cui ministro di Polizia «tollera» i caporali calabresi e ha lasciato Castelvolturno ai casalesi, l’edilizia ai mafiosi, le strade di Napoli ai camorristi padroni della monnezza. In Campania come in Sicilia, i «disoccupati organizzati» bruciano cassonetti ogni settimana, bloccano le strade in manifestazioni «contro la chiusura» di questa e quella fabbrica inutile, e i ministri vanno a rabbonirli e a promettere loro «il lavoro». Ma quelli non sono lavoratori, basta vedere le loro facce, quanto sono diverse da quelle dei negri raccoglitori agricoli. I fatti di Rosarno hanno messo a nudo le solite ed annose commedie, che dalla caduta del Fascismo sono una costante della nostra classe politica, i quali indipendentemente dalla loro appartenenza partitica, eseguono con la stessa servile obbedienza gli ordini impartiti dal sinedrio o dalla Sinagoga di Satana!

Canzano 5- In Africa in effetti non gli manca niente, diventano 'schiavi' volontariamente per inseguire un gruzzoletto di monete…. invece con i sinti i motivi sono altri…
GIULIANA – Nel tanto vituperato periodo coloniale, gli occidentali in Africa si limitavano a sfruttare le risorse minerarie ed energetiche, che gli africani non conoscevano e neanche sapevano d'avere, ma lasciavano inalterate gli usi e i costumi degli autoctoni. Abolito il colonialismo classico, al suo posto si è fatto largo un colonialismo subdolo ma letale, ovvero il colonialismo finanziario. I vampiri dell'alta finanza pur di arricchirsi, hanno modificato il modo di vivere dei popoli terzo mondiali, i quali volutamente snaturati nelle loro usanze e costumi, vedono l'occidente come modello. Occidente specchio per le allodole, in questo caso per i terzo mondiali.
Con gli zingari è diverso. In occidente sono così coccolati così ben difesi da qualsiasi istituzione che mi vien da pensare, che probabilmente una tribù monoteista, i quali credenti in qualsiasi paese del mondo occupano posti di rilievo e di comando riconoscano in essi una parentela. D'altro canto gli zingari arrivano in Europa dall'India, da una zona geografica particolare, resa esclusiva da San Tommaso apostolo, il quale lasciò testimonianza scritta, raccontando che durante la sua evangelizzazione trovò alcuni gruppi umani di indiani che già praticavano riti religiosi precristiani, ovvero vetero testamentari!

BIOGRAFIA
Mi chiamo Emilio Giuliana, sono nato a Caltanissetta nel 1974, e dal 1987 risiedo a Trento con tutta la mia famiglia. Fin dal mio arrivo ho riconosciuto in Trento una nuova casa, e nella sua gente una nuova comunità. Mi sono quindi inserito nel tessuto sociale della città grazie alla scuola, alla vita di quartiere e all'oratorio di Santa Maria Maggiore. Dopo aver conseguito il diploma di elettricista, ho trovato impiego presso una ditta del settore, con l'intento di proseguire gli studi e non gravare economicamente, almeno in parte, sulla famiglia.
Nel frattempo ho cominciato a fare vari concorsi presso aziende ed enti. Su tutti, il mio interesse si è concentrato sul concorso che ogni anno l'Esercito bandisce per il Reparto Specializzato del Genio Ferrovieri. Una scelta dettata dal cuore: la mia famiglia è legata al settore ferroviario da oramai quattro generazioni. Così, dopo aver superato diversi esami fisici, psicologici e culturali, nel 1993 mi sono arruolato nell'Esercito Italiano, dove ho conseguito tutte le specializzazioni militari e ferroviarie. Alla fine dei tre anni di ferma, di fronte al bivio fra continuare come Sotto Ufficiale nell'Esercito o passare alle Ferrovie dello Stato, vince il richiamo del sangue: la mia scelta ricade su rotaie e locomotori. Negli anni trascorsi in ferrovia, maturo molto interesse verso le tematiche sindacali ed i problemi dei lavoratori. Inizio così l'attività di sindacalista, fino ad assumere la carica di segretario provinciale delle ferrovie per conto della sigla sindacale UGL, un tempo Cisnal. Nel 2005 vengo eletto consigliere comunale di Trento e grazie al mio mandato ricevo una buona attenzione da parte della stampa locale.
Per dare visibilità al mio partito, la Fiamma Tricolore, mi sono candidato alle elezioni politiche tenute il 9 e il 10 aprile 2006 dove sommando i voti dei collegi di Trento, Rovereto e Pergine abbiamo raccolto quasi 10.000 voti al Senato. Nel novembre del 2008 ho partecipato con la Fiamma Tricolore alle elezioni provinciali nella coalizione di centro destra per Sergio Divina presidente, purtroppo senza venire eletto come consigliere provinciale. Nel tempo libero mi occupo dell'organizzazione di vari eventi musicali in stile anni '50, nell'ambito di una associazione culturale musicale internazionale della quale sono presidente. Nel 2004 mi sono sposato con Mara ed il nostro amore ci ha regalato una bellissima bambina nel 2004 ed un figlio maschio nel 2006.

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Giovanna Canzano – © – 2010

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