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Ennesimo pedone caduto a Viterbo per incuria della strada

Il responsabile provinciale dell'Italia dei Diritti: “Abbiamo lanciato l'appello agli organi competenti. Ora vogliamo provvedimenti concreti”

“Abbiamo più volte sollevato critiche sulle pessime condizioni del manto stradale in città, ma nessuno sembra ascoltarci. A farne le spese sono sempre i cittadini, quelli spesso più deboli e indifesi”. Parla così il responsabile provinciale dell'Italia dei Diritti, Gualdo Anselmi, dopo l'ennesimo incidente accaduto a Viterbo a danno di un pedone, una donna di 87 anni, e provocato da una buca formatasi sulla strada, in via Carlo Cattaneo.

Il movimento di difesa e tutela del cittadino, presieduto da Antonello De Pierro, aveva già lanciato l'allarme la scorsa settimana quando un cinquantottenne in carrozzina è caduto sempre a causa di una buca, riportando diverse escoriazioni suturate con dei punti in ospedale. Ieri, invece, è stata una signora che, percorrendo la strada di fronte al cinema Azzurro, è inciampata per una buca scoperta e lasciata incustodita. Trasportata all'ospedale Belcolle per accertamenti, alla donna sarebbe stata diagnosticata la frattura del femore.

“Sappiamo, da fonti giornalistiche, che il comune ha stanziato un cospicuo budget per intervenire sulla sicurezza stradale della città, ma sarebbero lavori di manutenzione della pavimentazione e non di asfaltatura completa – continua Anselmi-. Come cittadino e rappresentante dell'Italia dei Diritti mi chiedo però come mai le migliorie apportate nelle strade in questi anni, con un notevole dispendio di denaro pubblico, abbiamo avuto durata così breve tanto che, nel giro di qualche mese, i disagi per pedoni e veicoli sono tornati ad essere gli stessi e l'asfalto risulta ancora disastroso”.

Anselmi ribadisce dunque l'urgenza di provvedimenti più efficaci e risoluti, chiedendo il tempestivo intervento dell'assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Arena. “L'interesse che l'Amministrazione pubblica sembra aver rivolto a questo problema giunge a ridosso delle elezioni provinciali e regionali – conclude – ma non vorremmo fossero espedienti per far presa sull'elettorato o che i riflettori vengano spenti ad urne chiuse”.

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