– CEFALONIA: NON CI RESTA CHE PIANGERE –

Indagine sui nazisti in ‘pannoloni’

Nel pomeriggio di oggi 11 gennaio l’ ANSA ha diramato la notizia –ripresa poco dopo dai principali quotidiani e mezzi d’informazione- dell’apertura di una nuova istruttoria della procura Militare di Roma contro due ex militari tedeschi 86enni per l’omicidio di nostri militari a Cefalonia: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2010/01/11/visualizza_new.html_1672871472.html
Prima di entrare nel merito devo adempiere ad un duplice obbligo: il primo è di complimentarmi con l’estensore della nota che ha evidentemente letto, se non il mio ultimo libro, almeno la pag. 30 della Perizia del dr. Carlo Gentile allegata agli atti del processo ‘Muhlhauser’ e, in sintonia con essa, ha indicato il numero delle Vittime in circa 2300, dato ancora superiore ma di poco a quello reale essendo stati i Caduti in combattimento e dopo la resa circa 1700 come dai dati dell’Ufficio dell’Albo d’Oro del Ministero Difesa che li conteggia in 1.639 unità, concordando pienamente con quelli da me riportati nel mio terzo libro I CADUTI DI CEFALONIA: FINE DI UN MITO di quattro anni orsono, che hanno smentito la menzogna dei 9/10.000 morti narrata per decenni dai contorsionisti avvicendatisi nella ricostruzione ‘ideologico -resistenziale’ della vicenda.
Non posso però esimermi dal criticarlo aspramente per l’enorme castroneria scritta in merito alla genesi della vicenda da lui narrata in modo analogo a quello dei tanti pinocchi volteggianti su di essa i quali amano citare –per puri fini ideologici- le parole di Ciampi come ‘motore unico’ dei fatti anziché l’ORDINE DI RESISTERE che il Comando Supremo inviò al povero gen. Gandin intimandogli di sparare contro l’ex alleato al quale il nostro Governo fuggiasco si era -tra l’altro- DIMENTICATO di DICHIARARE GUERRA !
Di seguito la sequela di sciocchezze di cui l’ANSA si è resa autrice dimostrando una non comune ‘ignoranza’ in materia atteso che alla favoletta del ‘referendum’ dei soldati –che volevano combattere e morire- non credono più neanche i suoi principali sostenitori cioè i ‘Pinocchi marxisti’ in via di estinzione ma duri a mollare la presa:
“Le trattative con i tedeschi proseguirono così fino alla notte del 14 settembre quando Gandin, con una sorta di 'referendum', chiese direttamente ai militari della Divisione cosa volessero fare. Scelsero di “combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armì”, come disse nel 2001 Carlo Azeglio Ciampi, secondo cui Cefalonia fu “il primo atto della Resistenza, di un'Italia libera dal fascismo”.
Detto questo mi rifuto di credere che il dott. Antonino Intelisano che conosco e stimo -anche a seguito di conversari con lui avuti- possa aver dato eccessivo credito ad una ‘notitia criminis’ contenuta (SIC !) in due righe di una Relazione scritta dal cappellano militare don Luigi Ghilardini nel 1945 quando le informazioni sui fatti erano ancora -se si eccettua il gran parlare di un eccezionale numero di vittime poi scoperto da me infondato- frammentarie e non pienamente conoscibili a tutti compreso lui che se ne era stato durante i combattimenti rinchiuso nel 37° Ospedale da campo da cui –malgrado sia stato fatto passare per ‘eroe’- non riuscì nemmeno a salvare gli Ufficiali –tra cui mio Padre- che vennero prelevati dai tedeschi il 25 settembre e assassinati per ritorsione della fuga nella notte precdente di due colleghi anch’essi ricoverati.
Ecco quanto egli scrisse a pag. 8 della Relazione –esistente nel mio Archivio- in data 5/1/1945 da lui presentata al Servizio Informazioni Militari (SIM) dopo il suo rientro con altri superstiti da Cefalonia a Taranto il 13/11/1944 :
“I soldati STEFAN Gregor e WERNER, già nostri ex prigionieri, proclamavano il merito grandissimo di aver ammazzato nel tratto LA KHITRA FARAO’ ben 170 soldati inermi e sgomenti”.
Tutto qui il racconto di Ghilardini integrante la notizia di reato per il quale si è mossa la Procura Militare di Roma come confermato dall’agenzia AGI secondo cui il Procuratore capo militare di Roma Antonino Intelisano avrebbe precisato: “ci sono due nuovi indagati nelle indagini e stiamo verificando l'effettivo loro coinvolgimento nella drammatica vicenda di Cefalonia”.
Che dire a questo punto se non che tale vicenda sembra sia stata impostata come una sorta di rivincita per l’esito negativo del precedente processo ‘Muhlhauser’ e che una provvida ‘manina’ sia andata a ricercare nella montagna di carte e scartoffie esistenti nell’Archivio dell’Ufficio Storico proprio la Relazione (di 65 anni fa !) di don Ghilardini per portare alla ribalta, attraverso le due righe riguardanti gli ultra ottuagenari ex militari tedeschi, tutta la questione di Cefalonia vista ovviamente con gli occhi dei taroccatori in servizio permanente effettivo –leggasi ‘Pinocchi marxisti’- ai quali guarda caso sono sempre sfuggite le magagne di natura penale commesse da alcuni ‘fasulli’ eroi di Cefalonia che ad esempio dettero armi ai partigiani greci all’indomani dell’armistizio come i ben noti cap. Apollonio e Pampaloni ?
Il dr. Antonino Intelisano è persona troppo seria, preparata ed integerrima e certamente nell’esercizio della sua delicata funzione non può non aver avuto il mio stesso pensiero per cui sa certamente cosa deve fare di fronte ad una notizia di reato che ‘ictu oculi’ appare molto debole e quasi inesistente essendo chiara la quasi assoluta impossibilità di avere riscontri alle parole del Ghilardini a distanza di 65 anni, e quindi potrebbe darsi che chiuda la questione con un decreto di archiviazione essendo tra l’altro al tramonto l’epoca della caccia al nazista ‘in pannoloni’ e non sembrando, per di più, la prosecuzione di un’ iniziativa basata su labili e quasi impercettibili indizi la miglior soluzione.
Il mio non vuole e non può essere un suggerimento a chi, rivestendo un così delicato incarico, è talvolta sollecitato ad agire da denunzie aventi fini diversi da quelli dichiarati che nel caso in questione potrebbero essere quelli di riportare alla ribalta nell’opinione pubblica il solito ‘revival’ di menzogne su Cefalonia che già ha cominciato a scatenarsi oggi ad opera di pochi giornalisti ‘marpioni’ agevolati dall’ignoranza abissale di tutti gli altri come risulta dal link che segue infarcito di inesattezze, luoghi comuni e macroscopici errori che riportano al tempo in cui la ‘vulgata’ canonica di Cefalonia era un dogma propinato all’ignara opinione pubblica:

Per concludere che si prosegua nell’istruttoria contro i nazisti ‘in pannoloni’ è cosa che –anche sotto il profilo dell’opportunità- riguarda la Procura e il sottoscritto non ritiene di doversi esprimere in merito tanto più che le ‘indagini’ sono in corso ma, comunque vada, i “Pinocchi marxisti” e gli utili idioti che li favoriscono sappiano che lo scrivente sarà sempre in prima fila a rispondere colpo su colpo ai loro eventuali ritorni di fiamma.
Tanto per la cronaca.

Massimo Filippini

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