ALL’AQUILA LE PERLE DELLA SETTIMA ARTE

Trent’anni di storia e successi per le istituzioni cinematografiche fondate da Gabriele Lucci

L’AQUILA – All’indomani di quel terribile 6 aprile 2009 bastò il semplice appello “Adottiamo l’Accademia dell’Immagine”, promosso da Paola Cortellesi e Riccardo Milani, perché tutto il mondo delle arti – dal cinema, al teatro, alla musica, allo spettacolo – delle lettere e dell’informazione si mobilitasse per questa prestigiosa istituzione aquilana. In una manciata di secondi il terremoto aveva infatti devastato il Palazzo dell’Immagine: aule, uffici e laboratori, le sofisticate attrezzature, gli archivi ed i sussidi didattici. Oltre al notevole patrimonio di memoria dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila. Cosicché centinaia di grandi artisti del cinema (per brevità cito solo i premi Oscar: Roberto Benigni, Bernardo Bertolucci, Dante Ferretti, Giuseppe Tornatore, Gabriella Pescucci, Vittorio Storaro), del teatro (Piera degli Esposti, Gabriele Lavia, Alessandro Gassman), della musica (gli Oscar Ennio Morricone e Nicola Piovani, quindi Claudio Baglioni, Lina Sastri, Renato Zero), dello spettacolo (Pippo Baudo, Rosario Fiorello, Serena Dandini e Sabina Guzzanti), della letteratura (Vincenzo Cerami, Mario Fratti, Dacia Maraini, Stefano Benni) e dell’informazione (Valerio Caprara, Maria Pia Fusco, Curzio Maltese, Paolo D’Agostini), si sono prontamente mobilitati in una campagna di solidarietà per l’Accademia e per i suoi studenti. In due sole settimane è stato allestito un “Live show”, dato il 21 aprile in un Auditorium della Conciliazione ricolmo, presentato da Serena Dandini, ripreso e trasmesso in tutto il mondo da Rai International. In poche settimane quasi mezzo milione di euro è stato raccolto per assicurare continuità alla scuola e promuovere la ricostruzione d’una sede degna del prestigio dell’Accademia. Mobilitate a suo sostegno scuole di cinema italiane e straniere (Roma, Pittsburgh, Londra e Lugano), associazioni professionali, Festival internazionali, case di produzione. Gabriele Lucci, che delle istituzioni cinematografiche aquilane è stato ideatore e fondatore, è stato come sempre al centro d’incontri, interviste e contatti dentro e fuori d’Italia per coordinare tutte le iniziative in grado di consentire all’Accademia l’uscita dal tunnel nel quale il sisma l’aveva cacciata. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attraverso la Direzione Generale per il Cinema, ha dato un immediato sostegno, ma sopra tutto ha affermato che l’Accademia dell’Immagine, per la sua storia e la qualità della formazione, è un patrimonio che il Paese non può rischiare di perdere. E’ stata quindi prontamente messa in campo sia dal Ministero – il direttore generale per il Cinema, Gaetano Blandini, ha seguito e segue costantemente gli eventi – sia da Cinecittà Holding, Centro Sperimentale di Cinematografia e Istituto Luce, una forte sinergia per assicurare il completamento dell’anno accademico presso le rispettive strutture, insieme alla Regione Lazio. Intanto, nel decreto per il terremoto, viene prevista esplicitamente la ricostruzione della sede dell’Accademia dell’Immagine. Il CNR – Ivalsa di Trento avanza la proposta di costruire in legno, con tecniche antisismiche d’avanguardia già positivamente applicate in Giappone, la nuova sede dell’Accademia, con soluzioni architettoniche di grande respiro. E’ un’ipotesi che il mondo delle arti cinematografiche sposa subito, anche se deve essere valutata sul piano amministrativo – Regione Abruzzo in primis – per la praticabilità e l’assenso. Nel frattempo, per garantire lo svolgimento dei corsi, la Protezione Civile affida all’Accademia alcune aule ed ambienti nella Scuola per Ispettori della Guardia di Finanza, una struttura efficiente che nella drammatica condizione d’inagibilità delle sedi istituzionali e dei pubblici uffici è stata essenziale per accogliere e garantire la continuità dei servizi. E’ lì che la scuola d’alta formazione inizia le lezioni dell’anno accademico, mentre i corsi del pari potranno tenersi a Roma, nella sede della Direzione Generale per il Cinema, in piazza S. Croce in Gerusalemme. Nel corso dell’estate, con l’infaticabile lavoro di raccordo condotto da Gabriele Lucci, in seno alla Fondazione Centro Nazionale di Cinematografia, presieduta da Francesco Alberoni, prende corpo un’idea interessante: l’Accademia dell’Immagine, conservando la sua specificità didattica, potrebbe diventare sede staccata della Scuola Nazionale di Cinema, per le riconosciute caratteristiche d’eccellenza. Dell’ipotesi viene dato annuncio, lo scorso settembre, durante la conferenza stampa per la presentazione all’Aquila di alcuni film della 66^ Mostra Cinematografica di Venezia, nell’ambito di Campi Sonori. Oggi la proposta si è sostanziata in un vero e proprio progetto di gestione, sia organizzativo che didattico. Il progetto potrebbe aprire notevoli prospettive di sviluppo al polo aquilano e liberare l’Accademia dell’Immagine dalle ambasce che ne hanno condizionato la crescita negli ultimi anni. Sta ora al sistema istituzionale – Regione Abruzzo, ma anche Comune e Provincia dell’Aquila, in quanto soci dell’ente – raccogliere positivamente l’opportunità e anche questa sfida che guarda al futuro. E’ augurabile che tanto avvenga sollecitamente, valutando quanto di positivo possa arrecare una “statizzazione” che non solo fa salva, ma addirittura esalta l’esperienza formativa dell’Accademia che in Italia e all’estero ha raccolto consensi e prestigio. Dunque, anche in questa difficile congiuntura, trovano riconoscimento l’originalità e la specialità della Scuola aquilana per l’alta formazione di professionisti per la settima arte. Se dovesse andare a buon porto, com’è augurabile, ancora una volta andrà ascritto all’intuizione di Gabriele Lucci, ed alla stima di cui gode, questo ulteriore avanzamento dell’Accademia dell’Immagine. Dalla sua passione, d’altronde, oltre trent’anni fa prese avvio la grande avventura delle istituzioni cinematografiche nel capoluogo abruzzese. Dapprima con il Cineclub “Primo Piano”, poi con la “Lanterna Magica” e con le sue straordinarie edizioni di “Una Città in Cinema” che posero al centro dell’interesse del mondo cinematografico mondiale una città di provincia come L’Aquila, capace di competere, grazie all’originalità della proposta culturale, con le più affermate manifestazioni del settore. “Una Città in Cinema” portò tra la gente la filiera dei grandi professionisti – registi e attori, ma anche direttori della fotografia, scenografi, costumisti, montatori, sceneggiatori e tecnici del suono – che contribuiscono alla realizzazione del film, nel corso degli anni ne ha scandagliato le tecniche, ne ha esaltato gli aspetti artistici e ne ha accumulato la memoria, grazie all’Istituto Cinematografico dell’Aquila. Solo nella nostra città tutto questo è incredibilmente avvenuto, a differenza di altri blasonati Festival dove magari s’indulge più alle passerelle ed all’apparenza che non all’avanzamento della cultura cinematografica. E questa formula ne ha decretato il successo, insieme al novero delle iniziative culturali prodotte in tre decenni. Nacque appunto da queste esperienze e dall’idea di porle ad investimento la creazione all’Aquila d’una Scuola di cinema, capace di combinare una docenza umanistica di livello elevato insieme ai più grandi maestri del cinema ed i professionisti della comunicazione. Questo, in pillole, il segreto dell’Accademia. Passione, genialità, motivazione e qualità della formazione, le caratteristiche che ne hanno fatto un centro d’eccellenza, non solo in Italia. Spiace talvolta dover rilevare come questa nostra città stenti a riconoscere certi valori che ha nel proprio seno. E non solo in questo caso. E magari, esercitando uno spirito critico esasperato che spacca il capello all’esponente, prediliga più ricercare motivi di critica, spesso speciosi se non infondati, invece di valorizzare certe risorse, come avviene altrove. Accenno solo fugacemente ad un’altra delle creature promosse dalla lungimiranza di Gabriele Lucci. Nata circa otto anni fa per impulso del Comune dell’Aquila, con il concorso delle maggiori istituzioni culturali (Accademia dell’Immagine, Istituto Cinematografico, TSA, Atam e L’Uovo), l’Abruzzo Film Commission ha positivamente operato e con apprezzabili risultati. E’ tuttavia rimasta povera cenerentola tra le analoghe realtà in Italia dove le Regioni, con grande acume, vi hanno fortemente investito riconoscendone le funzioni di promozione del territorio e le notevoli ricadute economiche che l’industria cinematografica porta con sé dove gira. La Regione, negli anni passati, non ha ritenuto d’investire un euro su tale grande opportunità e Abruzzo Film Commission ha campato con pochi spiccioli ed innumerevoli difficoltà. Ci si augura che dunque la Regione Abruzzo cambi finalmente registro, raccolga il testimone con una buona legge e vi investa, al pari del turismo o d’ogni altro settore produttivo, affinché le rilevanti potenzialità dell’Abruzzo come set cinematografico possano dare il massimo ritorno d’immagine e di ricadute economiche sul territorio regionale.

Goffredo Palmerini – IL CAPOLUOGO
gopalmer48@gmail.com

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