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Casa d’Italia a Zurigo: L’on. Razzi ed Antonio Di pietro (IdV) con la comunità  italiana

Roma 08 gennaio 2010. Il 15 gennaio alle ore 17.00 il Presidente dell’Italia dei valori, l’On.Antonio Di Pietro e l’On.Antonio Razzi incontreranno presso la Casa d’Italia a Zurigo la comunità italiana residente in Svizzera.
Alle ore 16.45 prima dell’inizio del convegno è inoltre prevista una conferenza stampa con le principali testate giornalistiche, radio e televisioni, presenti sul territorio elvetico.
Seguiranno gli interventi dell’On. Di Pietro e dell’On.Razzi con relativo dibattito aperto a tutti i partecipanti.
Oggetto dell’incontro saranno le rilevanti tematiche concernenti la lingua e cultura italiana all’estero, la ristrutturazione della rete consolare, la riforma del CGIE e dei COMITES, la finanziaria 2010 e i vari tagli di bilancio.
Primo tra tutti, il taglio apportato dalla finanziaria al Capitolo 3153, quello su cui gravano i corsi di lingua italiana, che ha subito una ulteriore decurtazione del 40%, con evidenti implicazioni ad altri aspetti in cui è coinvolta tutta l’emigrazione. Una Finanziaria dunque dagli effetti distruttivi per la promozione della lingua e cultura, per lo sviluppo dei rapporti commerciali, per l´assistenza diretta ed indiretta, per l´assistenza sanitaria e per la formazione delle comunità italiane all’estero.
Si discuterà inoltre sui provvedimenti che il Governo intende approvare riguardanti la riduzione dei Consolati e la modifica del DPR 200 del 1967 riguardante i servizi consolari stessi.
Si analizzerà poi la riforma che sta toccando i Comites e i CGie, i più importanti organi di rappresentanza dell’emigrazione, con riduzione del numero dei Comites.
Urge la necessità, secondo l’On.Razzi di rivedere l’intero assetto normativo che regola l’intervento scolastico e culturale italiano nel mondo tramite interventi di sostegno, recupero e rafforzamento.
Bisogna promuovere il plurilinguismo e il multi¬culturalismo consentendo l’effettiva integrazione degli alunni italiani nelle strutture scolastiche e formative del Paese ospitante sostenendo – continua l’On.Razzi – iniziative di sperimentazione tendenti a caratterizzare la scolarizzazione e la formazione delle scuole italiane all'estero secondo la realtà e le esigenze delle diverse aree geografiche.
In questo modo si potrà porre rimedio al pericoloso rischio di scomparsa della nostra lingua e delle nostre tradizioni italiane all’estero.

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