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Cicchitto e la loggia dell’amore

di Giuseppe Giulietti

Il presidente Napolitano aveva appena finito di pronunciare il suo appello alla riforme condivise, il capo supremo aveva finto di manifestare le sue lodi e, dopo pochi minuti, sono arrivate le minacce dei suoi bravi.

Lo scatenato Brunetta ha chiesto di picconare la Costituzione, tanto per non sbagliare ha proposto di partire dall'articolo 1, così si evita il rischio di dimenticare qualcosa o qualcuno.

Il fido Feltri, quello che aveva annusato per prima la necessità di dare qualche bastonata mediatica alla signora Veronica, al presidente Fini, alla Corte ostituzionale, al direttore dell'Avvenire Boffo, ha preavvertito Napolitano esibendo la sua noia per le parole del Presidente della Repubblica. Probabilmente a farlo sbadigliare è stata quella parte del discorso di fine anno dedicata alla intangibilità della prima parte della Costituzione, quella, ma guarda un po', che non piace nè a Brunetta nè al ministro Calderoli, che al posto della Carta fondamentale preferirebbe, come è noto, una porcata in salsa padana.

Qualche altro energumeno, tanto per oliare il dialogo, ha ricordato alle opposizioni che se non dovessero decidere di “obbedir tacendo”, potrebbero essere sempre messe al tappeto dalla forza dei numeri e da qualche bel pestaggio a reti unificate.

Buon ultimo, infine, è arrivato il presidente dei deputati della Pdl che, con raro sprezzo del pericolo, ha svelato i nomi della loggia scoperta che guida il partito dell'odio contro Berlusconi, Napolitano e il Pd; non contento della clamorosa rivelazione, il deputato della destra ha voluto fare un passo in più e ha indicato i loro nomi, fino ad oggi restati ignoti: Antonio Di Pietro, Luigi De Magistris, quella sinistra che non si vuole arrendere, qualche giudice, e i soliti terroristi mediatici, da Eugenio Scalfari a Marco Travaglio.

Le rivelazione ha colto in contropiede tutti i palazzi della politica e delle istituzioni.

Cicchitto, tuttavia, ha deciso di non fermarsi qui. Nelle prossime ore pubblicherà anche i nomi della loggia deviata che sta tentando di prendere in ostaggio il partito dell'amore e di inquinare la vita politica italiana.

L'elenco completo sarebbe custodito a Arezzo, nella casa di un materassaio, amico di Silvio Berlusconi…

Pur di entrarne in possesso il prode Fabrizio avrebbe deciso di fingere una sua adesione alla loggia, ma tra qualche ora ci stupirà tutti con effetti speciali, distribuirà tutte le carte in suo possesso e manderà a casa quella compagnia di ribaldi che vorrebbe liquidare la legalità repubblicana e la carta costituzionale.

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