Eutelia & Ispra: il PD difende i lavoratori ed i ricercatori

Nella sede torinese di Eutelia presentato l'emendamento Bersani a favore dei lavoratori che da mesi non ricevono lo stipendio pur avendone diritto. Franceschini e Marino sono saliti sul tetto dell'Ispra con i ricercatori.

Abbiamo messo in luce il Natale di chi paga la crisi sulla propria pelle e non vede motivi per sorridere: i lavoratori di EUTELIA come i ricercatori dell’ISPRA. Abbiamo provato a rompere la cappa dell’informazione legata ai cenoni e ai veglioni con le proposte presentate dal segretario del PD, Per Luigi Bersani, per anticipare lo stipendio a chi da almeno 4 mesi non lo riceve pur avendone diritto. Proposte che il governo dovrebbe appoggiare subito.

Per Eutelia: le proposte del PD.
La conferenza stampa promossa questa mattina presso la sede torinese dell’Eutelia dalla Delegazione piemontese dei Parlamentari del PD ha illustrato l’emendamento (primo firmatario il Segretario Nazionale Pierluigi Bersani) che sarà presentato al Decreto Mille-proroghe.
“La presentazione di un emendamento a firma del Segretario nazionale Pierluigi Bersani, per istituire un Fondo di garanzia, dimostra l’attenzione politica che il PD ha nei confronti dell’Eutelia. Una vicenda che possiamo definire come delinquenziale, dove delle imprese sono sparite e sono stati venduti libri contabili e persone. Il PD, inoltre, chiederà al Governo di varare quelle deroghe che si costruiscono per le situazioni di emergenza e di assicurare il mantenimento delle commesse pubbliche”: ha spiegato Francesco Boccia, Portavoce Gruppo Parlamentare PD per le questioni economiche.

Stefano Fassina, membro della Segreteria Nazionale PD e Responsabile Economia ha spiegato come “non ci sono ancora le condizioni giuridiche per poter attivare strumenti come la cassa integrazione o l’anticipo del tfr. C’è un vuoto normativo che non consente di intervenire a sostegno dei lavoratori e l’emendamento Bersani va in questa direzione costituendo un fondo di garanzia presso il Ministero del lavoro per anticipare i crediti maturati dai lavoratori in caso di insolvenza dell’impresa nel pagamento delle retribuzioni. Potranno accedervi coloro che non percepiscono stipendi da almeno 4 mesi e che non godono di alcun beneficio. Il Fondo ha carattere rotativo, in quanto l’amministrazione si sostituisce al lavoratore nel rapporto di credito con l’impresa”.

Quella dell’Eutelia è una vicenda che non ha nulla a che vedere con la crisi che attraversa il Paese, ha spiegato Fassina: “E’ un’azienda solida, capace di stare sul mercato, eppure, a causa di avventurismo e malaffare, i lavoratori non ricevono stipendio da molti mesi e le aziende del gruppo stanno perdendo le commesse”.

“Dopo l’incatenamento nella sede torinese della Rai, il PD prosegue il suo impegno a fianco dei lavoratori dell’Eutelia per ottenere dal Governo il mantenimento degli impegni assunti a garanzia della continuità occupazionale e produttiva dell’azienda. La Rai ha disdetto il contratto e tra pochi giorni scade quello con la Camera dei Deputati: che fine ha fatto l’impegno preso dal Sottosegretario Gianni Letta per garantire il mantenimento delle commesse ed evitare di svuotare l’azienda?”, si è chiesto il deputato PD Stefano Esposito.

Nel pomeriggio il Vice Presidente della Commissione Lavoro, Luigi Bobba, ha organizzato un’analoga iniziativa presso la tenda che ospita il presidio dei lavoratori Phonemedia a Trino (Vercelli).
“Per il PD la vicenda Eutelia è emblematica di una crisi della capacità industriale nel nostro Paese in settori che nel passato erano cruciali – ha concluso il Segretario regionale Gianfranco Morgando – ed il fatto che il Segretario nazionale presenti un emendamento che riguarda un caso specifico deve invitarci a riflettere sulle responsabilità della degenerazione del sistema produttivo italiano e sulla necessità di invertire la tendenza. Occorre anche introdurre modifiche normative che consentano, a fronte di operazioni di pura speculazione, interventi straordinari per tutelare i lavoratori ed evitare la dissoluzione del patrimonio produttivo e tecnologico”.

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Ma c’è chi trema per capodanno: il 31 dicembre 2009 che saluteremo festeggiando con i fuochi d’artificio rappresenterà l’ultimo giorno con un contratto per 200 precari dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Ricercatori che hanno stipendi che oscillano dagli 800 ai 1200 euro al mese nell’unica agenzia nazionale pubblica di ricerca e controllo ambientale. Per noi rappresenta una risorsa e non un problema per il paese ma da 40 giorni i giovani ricercatori protestano sui tetti dell’Istituto senza che eppure il governo non ha ancora mosso un dito chiarire il loro destino.
Ieri è salito sul tetto con loro il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini .Come lui, altri parlamentari del Pd hanno fatto visita ai ricercatori in lotta: tra questi i deputati Realacci, Bratti, Colombo, Bachelet e i senatori Ferrante e Marino, il giorno di Natale e alla vigilia di Natale la deputata Marianna Madia. Tante presenze per un impegno: far sì che il governo decida del loro futuro, di quello della ricerca pubblica, senza abbandonarli.

Per Ispra: le proposte PD.“La prima riforma da fare è dare una indennità di disoccupazione universale, come avviene in Francia o in Germania, a prescindere dal tipo di lavoro che si è svolto. Cominciamo da lì e non parliamone solo per riempire i giornali – ha detto Dario Franceschini – tre giorni sono più che sufficienti perchè ci sia un atto concreto conseguente alle parole del ministro. Chiedo al governo un intervento immediato al fine di scongiurare il licenziamento per 250 ricercatori dell'Ispra, che a fine mese avranno i contratti scaduti e si troveranno senza lavoro”.
“Se sarà necessario tornerò a ad arrampicarmi sui cancelli dell'Ispra anche il 31 di Dicembre” fa sapere il senatore Ignazio Marino. “Il 31 del mese scadrà il contratto di circa 200 precari dell'Ispra, non dobbiamo abbandonarli, abbiamo il dovere di sostenerli e raccogliere le loro istanze. Sono pronto anche a passare la sera di capodanno insieme a loro per dimostrare tutta la mia solidarietà nel momento in cui rischiano di perdere il posto di lavoro”. Si appella al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che finora non ha fatto nessun atto concreto a favore dei ricercatori dell'istituto: “Il governa ascolti i reali bisogni della gente invece di focalizzarsi sulle necessità di una singola persona. La prima riforma da mettere in campo è dare un'indennità di disoccupazione universale a tutti, a prescindere dal lavoro svolto. Spero che nelle prossime ore arriverà un segnale concreto anche dal governo, al momento troppo miope per capire che lo sviluppo del paese passa in buona parte da quanto decidiamo di investire sui giovani e sulla ricerca pubblica. Se non puntiamo su queste due risorse, non abbiamo un futuro”.

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