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Francesca Tanzi in carcere: un segno di speranza!

Un potente che va in carcere è un segno di speranza. Lo è anche il rientro nelle patrie galere di Francesca Tanzi, figlia di Callisto, padrone della Parmalat. Una famiglia di delinquenti che ha gettato sul lastrico migliaia di piccoli risparmiatori, tra i quali molti pensionati che vi avevano investito la loro liquidazione.
Ne avevamo parlato in questo blog poche settimane fa (http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=205&Itemid=35 ) con una modalità che aveva anche destato la riprovazione di alcuni. Era evidente che il mio invito a Tanzi a suicidarsi, come modo per dimostrare il suo pentimento e riparare al disonore sociale delle sue azioni, era esclusivamente figurato per rappresentare lo schifo che mi fa un personaggio del genere. Ovviamente tutta la sua famiglia aveva collaborato a questa sorta di “associazione a delinquere” a danno dei poveri risparmiatori. E voleva essere di sottolineatura al fatto che in altri Paesi, dove la certezza della pena è un concetto realizzato, chi si comporta come lui viene immediatamente “sepolto vivo” senza possibilità di via di uscita. Qui da noi invece non solo Tanzi (Callisto) vive nella sua reggia dorata, ma ha ripreso come niente fosse a fare l’imprenditore, stimato e riverito da esponenti dell’economia, dai politici che ha copiosamente foraggiato, dalle gerarchie della Chiesa, poiché con i soldi rubati ai piccoli risparmiatori usava fare “opere di bene”. Aveva anche impunemente dichiarato che non esistevano tesori nascosti. Puntualmente, grazie anche alla Gabanelli ed a Report, uno dei suoi tanti tesoretti è saltato fuori, sotto forma di quadri di valore, trovati in più riprese in svariate case.
Dopo i 19 quadri rinvenuti nelle cantine di varie persone, le Fiamme Gialle hanno scoperto altri 16 quadri di valore attribuibili a Boccioni, Segantini, Kandinsky, Chagall: 12 nella villa di Vigatto di proprietà della moglie di Tanzi, Anita Chiesi; uno nell' abitazione del genero, Stefano Strini; 3 in casa dell' ex consulente d' arte dell' ex patron di Parmalat, Paolo Dal Bosco. Altri 26 sono invece stati rinvenuti negli appartamenti della figlia di Tanzi, Francesca. In tutto, 61 oggetti.
Come si vede tutti i membri della famiglia sono solidali e correi. Compresa la figlia, che grazie all’apparente pentimento, aveva patteggiato ed ottenuto di essere ammessa al beneficio dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
Certo ci vuole una bella “faccia tosta” per prendere in giro in questo modo la giustizia e le migliaia di pensionati finiti sul lastrico. Così, giustamente, oggi sta in carcere e ciò è fonte di speranza per noi comuni cittadini. Vuol dire che ci sono magistrati che fanno il loro dovere e che non si lasciano intimidire dai continui attacchi che il Presidente del Consiglio Berlusconi ed i suoi accoliti rivolgono loro. Il perché è evidente: dopo la sentenza Mills, Berlusconi è ufficialmente “un corruttore” e come tale dovrebbe pure lui finire in galera. Per questo si preoccupa tanto della giustizia, ma non certo perché “sia vera giustizia” ma solo per trovare il modo di sfuggirvi.

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