Capodogli morti e giacimenti di petrolio: Italia Dei Valori deposita denuncia querela alla Procura Della Repubblica di Lecce per disastro ambientale

Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori in data odierna, ha depositato denuncia – querela contro ignoti per la morte dei capodogli spiaggiati sul Gargano.
La Giustizia italiana faccia luce sugli eventuali e possibili nessi tra la tragica fine dei cetacei e le ricerche di giacimenti petroliferi e gas naturale in Adriatico

Nei giorni scorsi, l’Italia intera è rimasta scossa dalla notizia dei sette capodogli spiaggiati sul litorale di Foce Varano in provincia di Foggia.
Il timore del sottoscritto componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, e di gran parte degli italiani è che tale vicenda non sia stata casuale, ma, invece, sia stato frutto di uno sconsiderato sfruttamento delle risorse marine effettuato da soggetti senza scrupoli, che compiono ricerche di depositi di gas e petrolio, o da un altrettanto sconsiderato modo di gestire i traffici marini, civili o militari.
L’evento ha posto l’attenzione anche sulle possibili cause della tragica fine dei cetacei che come è noto seppur mastodontici hanno organi particolarmente sensibili, che vengono disorientati, danneggiati o distrutti dalle alte frequenze o dai forti rumori provocati dalle strumentazioni utilizzate dall’uomo.
E’ scientificamente provato, infatti, che l’utilizzo di questi dispositivi di localizzazione può provocare, in alcune specie, in particolare nei cetacei, oltre al già grave effetto di mascheramento, anomalie nel comportamento, perdita temporanea o permanente dell’udito, lesioni gravi e, in alcuni casi, persino la morte.
Tale possibile causa oltre ad aver allarmato il sottoscritto lo ha spinto a denunciare pubblicamente l’offesa che continuamente subiamo al bene primario della salute in conseguenza del rischio di disastro ambientale che si sta perpetrando.
E’ notorio, infatti, che in questo periodo nel mare Adriatico sono in corso ricerche tese ad individuare possibili giacimenti di gas o di petrolio; il metodo utilizzato per individuare gli eventuali giacimenti consiste nella scansione dell’intera zona prescelta mediante dei dispositivi detti “airguns” (cannoni d’aria) che, trainati da apposite navi, emettono suoni per via dell’introduzione nella colonna d’acqua di aria ad altissimi livelli di pressione: l’eco di questi suoni, riflessa dal fondale, rivela presenza, profondità e tipologia del giacimento.
E’ possibile che proprio queste ricerche abbiano provocato il fenomeno insolito dello spiaggiamento dei mansueti giganti del mare; se così fosse, sarebbe gravissimo pensare che per compiere ricerche finalizzate allo sfruttamento di energie non rinnovabili si distrugge non solo l’ambiente marino, ma in quanto corollario dell’ecosistema, si attenta alla salute dei cittadini con evidenti ricadute negative sull’economia del paese.
Per quanto suddetto anche in applicazione del principio di precauzione di cui all’art. 174, paragrafo 2, del Trattato CE, in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente, deve essere assicurato un alto livello di protezione (art. 301 D.Lgs. 152/06), lo scrivente ha deciso di sporgere denuncia – querela contro ignoti, informando al contempo la Procura della Repubblica che sarà individuata per competenza, dei danni a cui è esposta la salute di migliaia di bagnanti e l’ecosistema più importante del mar Mediterraneo indicato come “habitat prioritario” nell’allegato I della Direttiva Habitat (Dir. N. 92/43/CEE), Area Marina Protetta denominata “Regno di Nettuno” codice IT 8030010.
Tali fatti, secondo Giovanni D’AGATA, appaiono, senza ombra di dubbio alcuno, lesivi della salute di tutti cittadini, ponendosi come un vero e proprio attacco ingiustificato e indiscriminato alla persona.
Di seguito la querela.
Lecce, 23 dicembre 2009

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