Quattro passi per l’Oriente

L’esposizione di numerose calzature dalle collezioni del Museo Nazionale d’Arte Orientale, del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” e della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini offre un ampio panorama di questo accessorio d’abbigliamento che nei diversi paesi – dalla Siria al Giappone – rispecchia, oltre al gusto, le tradizioni culturali e religiose.

Particolarmente importante un pregiato paio di zoccoli qabqab in legno con intarsi di madreperla, alto ca 20 cm. Indossati dalle donne ottomane nell’hammam, i qabqab con i loro sostegni mantenevano i piedi puliti e distanti dai pavimenti molto caldi. All’inizio del XV secolo la moda di pianelle alte si diffuse anche in Europa in particolare in Francia (chopines) e in Italia (borzacchini, calcagnini). Per il mondo medio mediorientale sono inoltre presentate alcune babbucce, (persiano pāpÅ«sh, arabo bābÅ«sh :”copripiedi”), le calzature più diffuse nei paesi islamici.

Tra le calzature di origine indiana sono da segnalare le paduka (sanscrito pādaka = piccolo piede) le cui origini risalgono al III millennio a.C, che vengono indossate soprattutto dai maestri spirituali; sono costituite da una suola in legno su cui è fissato un perno, che esercita una pressione giudicata in grado, secondo la riflessologia plantare, di agevolare il mantenimento del voto di castità; numerosi gli esempi di mojari, pianelle spesso impreziosite da ricami caratterizzate dalla punta ricurva.
Caratteristici del Tibet gli stivali in lana dall’identica sagomatura per entrambi i piedi.
Molto interessanti le calzature cinesi per i piedi fasciati; l’usanza di fasciare i piedi sembra risalire al X secolo d.C. quando le danzatrici di corte, per esibirsi su podi a forma di fiore di loto, si stringevano i piedi con bende di seta. I primi ritrovamenti di scarpe piccole in alcune tombe principesche, risalgono al XII secolo; successivamente la pratica della fasciatura si diffuse anche tra i ceti meno agiati della popolazione. A partire dai 5-7 anni, i piedi delle bambine venivano bendati in modo costante e progressivo con una striscia di stoffa per impedirne la crescita; l’usanza fu definitivamente messa al bando agli inizi del XX secolo, parallelamente al tramonto dell’impero cinese.

Alla mostra è collegato il progetto didattico “1000 cenerentole + la tua”: nel corso di laboratori didattici si racconteranno alcune delle numerosi versioni (cinese, araba, tibetana, giapponese) della nota favola di Cenerentola. Sarà questo il filo conduttore per scoprire dove e come vivono i popoli citati nella fiaba.
Al termine della visita, gli stessi bambini creeranno, col materiale di riciclo messo a disposizione, un loro modello di calzatura e sulla base di questo inventeranno una favola, seguendo lo schema narrativo.

Durante il periodo di apertura della mostra, saranno organizzate varie iniziative, delle quali sarà data notizia sul sito www.museorientale.it, che sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra stessa.

Quattro passi per l’Oriente
Palazzo Brancaccio- Via Merulana 248
20 dicembre 2009- 14 marzo 2010
Orari: martedì, mercoledì e venerdì ore 9,00- 14,00
giovedì, sabato, domenica e festivi ore 9,00-19,30
lunedì chiuso

Curatore: G. Manna
Conservazione: R. Rosicarello
Fotografie: P. Ferroni
Logo mostra e disegni: D. Crestini
Allestimento: M. Di Fausto, L. Filippi, E. Tron
Segreteria: H. Campi, E. Ciniglio
Servizio didattico: G. Manna, E. Restivo tel 0646974823
Servizio Stampa: P. D’Amore, L. Carlini tel 0646974850

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Informazioni Evento:
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Data Inizio:19 dicembre 2009
Data Fine: 14 marzo 2010
Luogo: Roma, Museo Nazionale d’Arte Orientale
E-mail: direzione.orientale@arti.beniculturali.it
Sito Web:

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Dove:
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Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci”

Il Museo Nazionale d'Arte Orientale 'Giuseppe Tucci' custodisce i reperti degli scavi delle missioni archeologiche italiane in Iran, Pakistan e Afghanistan, oltre che gli oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci (uno fra i massimi orientalisti del Novecento) tra il 1928 ed il 1954.

Il Museo è stato istituito nel 1957 con Decreto del Presidente della Repubblica, ed è stato aperto al pubblico nel 1958. Il 31 maggio 2005 il Museo è stato intitolato a Giuseppe Tucci (1894-1984), uno fra i massimi orientalisti del Novecento, che ne promosse la fondazione.
Il Museo è uno degli Istituto speciali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in quanto svolge compiti di tutela degli oggetti artistici ed archeologici provenienti dai paesi asiatici in ambito nazionale, provvedendo, in collaborazione con le Soprintendenze Territoriali, a controllare il transito doganale dei beni culturali, ad evitare la dispersione delle collezioni pubbliche come private, fornendo consulenza alle Istituzioni pubbliche nelle materie di propria competenza, e promuovendo la conoscenza delle culture asiatiche presso il pubblico italiano organizzando mostre, conferenze, visite guidate alle proprie collezioni.

Il nucleo iniziale delle collezioni è formato dai reperti depositati dall'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO), oggi Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), e provenienti dalle sue missioni archeologiche in Iran, Afghanistan e Pakistan, oltre che da oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci tra il 1928 ed il 1954. Il patrimonio sì è poi incrementato nel corso degli anni grazie ad acquisti effettuati dallo Stato presso privati, a donazioni da parte di privati ed enti, nonché a scambi con vari stati asiatici.

Negli anni le strutture del Museo si sono arricchite di strutture utili per lo svolgimento delle sue attività: una Biblioteca specializzata, un Laboratorio di restauro, un Archivio fotografico, un Archivio delle collezioni orientali in Italia, un Servizio di Bioarcheologia e microscopia elettronica, un Servizio educativo.

Ingresso:
Giorni e orario apertura: 9.00 – 14.00 : Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì 9.00 – 19,30 : Sabato, Domenica e fest Chiusura settimanale: Lunedì
Proprietà: Stato
Città: Roma
Indirizzo: Via Merulana
CAP: 00185
Provincia: RM
Regione: Lazio
Telefono: 0646974801 – 02 – 03
Fax: 06469747837
E-mail: direzione.orientale@arti.beniculturali.it

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