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NUOVE CITTADINANZE

Arriva in aula la nuova legge sulla cittadinanza che parzialmente va a cambiare alcune norme in vigore concedendo il diritto alla cittadinanza italiana a chi è nato in Italia pur da genitori stranieri ed abbia però frequentato l’intero ciclo delle scuole dell’obbligo. Richiesta anche la partecipazione ad un corso per acquisire le conoscenze di base di educazione civica. A parte l’opportunità (come ho sostenuto in commissione esteri) che a fine corso andrebbe comunque superato un esame, restano aperti almeno tre problemi: l’acquisizione della cittadinanza per i cittadini di altri paesi UE che non possono essere considerati come gli extracomunitari, l’obbiettiva ingiustizia di tempi troppo lunghi – pur avendone i requisiti – per poi ottenere la cittadinanza (causa ritardi consolari), la necessità di aver comunque acquisito una effettiva integrazione per ottenere la cittadinanza: non può essere il tempo trascorso in Italia il solo requisito sufficiente ma, appunto, la raggiunta integrazione. Soprattutto resta aperto il problema del riacquisto della cittadinanza per gli italiani emigrati all’estero che per le cause più diverse l’hanno perduta (a volte non imputabili alla loro volontà) e per chi cerca di riacquisirla per diritto di sangue e discendenza dove servono norme più stringenti.

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