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IN DEMOCRAZIA IL DIRITTO DI CRITICA NON E’ ODIO

Stiamo attenti a non confondere l’odio con il diritto di critica. Berlusconi sta confondendo il rispetto umano per amore e l’odio per il diritto democratico di critica, altrimenti dobbiamo pensare che il Signorino odi istituzioni e comunisti e anche questo potrebbe influenzare le menti labili. Queste sue ultime parole:” considerare gli avversari come persone che la pensano in modo diverso da noi, ma che hanno il diritto di dire tutto cio' che pensano,(anche Di Pietro?) che noi dobbiamo difenderli per far si' che lo possano dire (anche la rete?) e che non sono nemici o persone da combattere in ogni modo,(anche con leggi ad personam?) ma sono persone da rispettare''(anche magistrati e istituzioni?); suonano del tutto stonate e pscosomatiche, “effetto statuetta”. Una netta strumentalizzazione politica del caso isolato di Tartaglia! Nessuno mette in discussione la legalita’ popolare del Capo del Governo a gestire lo stato, ma bisogna farlo nel rispetto delle istituzioni, forze politiche e diritti dei cittadini. (art.54). Altresi’ nessuno non gli ha mai dato del corruttore di minorenni, di testimoni, uno che uccide la liberta' di stampa, del mafioso o addirittura di uno stragista, un tiranno insomma, questo spetta alle istituzioni e la magistratura verificarlo e puo’ avvenire solo se Berlusconi si lasci giudicare. Nessuno e’ sopra la legge nemmeno il legislatore. (art.3) L’opposizione non deve in nessun modo lasciarsi influenzare, da una falsa conversione sulla via della “salvezza personale” (mavala’) di Silvio Berlusconi, anche nell’amore affettivo se manca il rispetto non ci puo’ essere armonia e ultimamente non e’ stato di grande esempio per il popolo italiano.

Le riforme istituzionali vanno fatte ma bisogna lasciare al popolo sovrano riconfermarle (referendum confermativo)

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