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Contro Berlusconi un’aggressione premeditata

“Tartaglia, come da lui stesso dichiarato in sede di interrogatorio, si trovava in prossimita' del luogo della manifestazione gia' dalle ore 11 del 13 dicembre, proprio in preparazione del suo folle gesto. In particolare, la premeditazione risulta provata anche dalla circostanza che l'aggressore e' stato trovato in possesso di una bomboletta spray al peperoncino e di altri oggetti contundenti, astrattamente idonei a ledere persone tra cui un crocifisso in materiale resinoso”. Cosi' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riferendo nell'Aula della Camera sull'aggressione subita domenica in Piazza Duomo a Milano dal premier Silvio Berlusconi. “Tartaglia ha dichiarato di non appartenere a gruppi politici organizzati, ne' di frequentare centri sociali, ma di aver agito da solo, spinto dalla rabbia che da tempo covava dentro di se' nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri – ha aggiunto Maroni -. Dai primi accertamenti e' risultato che l'aggressore celibe, incensurato e destinatario unicamente di un provvedimento di revoca della patente di guida per sopravvenuta mancanza dei requisiti e da molti anni in cura per problemi psichici di tipo paranoico, ha problemi di lavoro nonche' grosse difficolta' relazionali con i genitori. Al momento sono ancora in corso le indagini da parte della polizia giudiziaria e Tartaglia e' stato condotto presso il carcere di San Vittore”.

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