Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON PIU IN GRADO DI GOVERNARE DEMOCRATICAMENTE

“In democrazia ci si confronta con tutte le forze politiche e istituzioni non ci si scontra”

{ Da quando la Corte Costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano, invece di rassenerare gli animi del Paese e del Parlamento, Il Presidente del Consiglio non ha fatto altro che buttare benzina sul fuoco, affermando: (1) Il Parlamento fa le leggi ma, se queste leggi non piacciono al partito dei giudici, questo partito si rivolge alla Corte costituzionale e le abroga (2) Undici giudici “comunisti” secondo Berlusconi sono stati nominati dagli ultimi tre presidenti della Repubblica, anch’essi “comunisti” Queste parole, non sono degne di un grande statista, non dobbliamo confondere lo statista dallo statalista, il primo abbonda il secondo e’ inesistente. “In democrazia ci si confronta con tutte le forze politiche e istituzioni non ci si scontra” }

Adesso al Capo del Governo non resta che ritornare in Parlamento con animo disteso e si confronti democraticamente rispettando tutti gli organi istituzionali, i suoi problemi con la Giustizia se li faccia da questa giudicare, la Giustizia per Costituzione e’ indipendente e uguale per tutti (art.3). Non sono io a dirlo ma la Consulta e contro le decisioni della Corta Costituzionale non e’ ammessa alcuna impugnazione (art. 137). L’arbrito (la Corte) giudica sulle controversie relative alla leggittimita’ costituzionale delle leggi (art. 134). Qualsiasi altro tentativo di raggirare la bocciatura del Lodo Alfano e’ destinato a fallire. La sovranita’ popolare spetta ancora al Parlamento e alle istituzioni ed ogni ulteriore attacco da parte del Capo del Governo agli organi di garanzia, segnera’ la sua e la fine di questa legislatura. Attualmente le priorita’ del paese sono il PIL e il Debito Pubblico che non lasciano ancora nessun margine di ripresa ecomonica.

Senza essere troppo cinico, bisogna stare molto attenti a non fare dell’aggresione subita da Silvio Berlusconi da parte del giovane malato imprenditore Massimo Tartaglia un caprio espiatorio, un “martire” e “miracolato”, per destabilizzare l’andamento e lo sviluppo democratico del paese; anche se personalmente non credo che il Presidente del Consiglio in futuro sara’ in grado di governare democraticamente.

Distinguere sempre tra il linguaggio politico, dai reali problemi del Paese. Vorrei inoltre ricordare, che dopo le pesanti parole bei confronti delle istituzioni espresse da Berlusconi, il primo a metterle in seria discussione, e’stato un suo alleato: il Presidente della Camera Gianfranco Fini. All’unanimita’rinnoviamo tutta la nostra solidarieta’ e stima a Silvio Berlusconi di pronta guarigione e ritorni presto ma in democrazia.

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