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La Jugoslavia dolce

Berlusconi aggredito a Milano

Andiamo ai materassi“, diceva Don Corleone nel film: “Il Padrino“. Prepariamoci. Rimane poco tempo. Abbiamo ballato sul Titanic troppo a lungo e non crediamo più all'esistenza degli iceberg. Gli italiani sono come orsi polari alla deriva sulle lastre di ghiaccio nello stretto di Bering. Su lastre sempre più piccole. Non capiscono perché si trovino in mezzo all'oceano, ma pensano che finché c'è ghiaccio c'è speranza. Berlusconi è finito. Con la sua sovrumana volontà di sopravvivenza alla giustizia e alla decadenza fisica ha tenuto in vita artificiale un Paese inesistente insieme alla sua carcassa. Il dopo Berlusconi è già iniziato. I suoi ex compari Fini e Casini si preparano alla successione.
L'Italia si sta spaccando come un lastrone di ghiaccio. E' un coniglio ipnotizzato da un serpente, non riesce a distogliere gli occhi da un vecchietto psicolabile di settantaquattro anni, mentre lo Stato va a pezzi.
Lo Stato è fallito. Ve lo diranno il giorno dopo, scriveranno che era imprevedibile, quando invece tutti sanno. Il presidente greco Papandreou teme la bancarotta, la perdita di sovranità nazionale, in sostanza il commissariamento, l'impossibilità di fare una politica economica autonoma. Chi ha in pancia titoli di Stato greci ha paura che diventeranno come i Tango bond argentini: carta straccia. La Grecia ha 300 miliardi di euro di debito pubblico, noi SEI volte tanto. La popolazione greca è di circa 12 milioni di abitanti. I nostri pensionati e dipendenti pubblici sono quasi 19 milioni. Una stima realistica dei disoccupati italiani è di 3 milioni e mezzo, conteggiando anche coloro che il lavoro non lo cercano più, i cosiddetti “sfiduciati“. Le istituzioni finanziarie mondiali e i ministeri del Tesoro comprano titoli di Stato. Per proteggersi dal rischio Paese possono contrarre delle polizze assicurative. L'Italia è prima nel mondo per polizze contratte contro la sua bancarotta. Che altro bisogna fare per suonare la campana a martello?
Se l'economia ci presenterà un conto che non riusciremo a pagare, lo stesso farà la Storia. La Lega punta alla secessione del Nord e con tutta probabilità riuscirà a ottenerla. La crisi dello Stato e il crollo dei piduisti del PDL la favorirà. Diventerà il primo partito sopra il Po. La mafia in Sicilia ha lo stesso obiettivo sin dai tempi di Salvatore Giuliano. Una Jugoslavia dolce ci aspetta. Gli italiani si frequentano da troppe migliaia di anni per farsi una vera guerra. Un Paese che ha Napolitano presidente della Repubblica, Schifani presidente del Senato e lo psiconano presidente dl Consiglio è morto. Uno zombie che cammina. Lo tsunami italiano è alle porte. Prepariamo i

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