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SEMPRE SULLA QUESTIONE GIUSTIZIA….

Mi astengo dal tornare sul tema della giustizia, anche perché rischiamo di ripeterci. Non condivido quindi il modo in cui Berlusconi lo ha ancora una volta ripreso in questi giorni con toni esasperati, anche se è indubbio che una parte della magistratura c’è l’ha preconcettamente con lui per questioni prima di tutto politiche. Credo che per uscire da questo “empasse” occorra una legge seria e condivisa, quindi smorzerei i toni del confronto anziché accentuarli, proprio per cercare un’intesa anche andando oltre alla maggioranza.

In questo senso non trovo logico prendersela eccessivamente con Napolitano che in fondo cerca di fare il “pompiere”, almeno per quel poco che può.

Mentre noto che i “pentiti” del processo Dell’Utri si contraddicono tra loro e mostrano la corda di certe inchieste, in occasione del procedimento alla Camera contro il sottosegretario Cosentino ho avuto modo di leggermi un po’ di carte e sono rimasto preoccupato ed allibito. Chiedere l’arresto non tanto di un deputato ma anche di un semplice cittadino con certe “prove” e motivazioni lascia non solo perplessi, ma sconcertati: qui si violano veramente i diritti e le libertà personali ed è evidente l’impronta politica di certe inchieste, quelle che fanno perdere credibilità all’indipendenza della Magistratura. Questi fatti (e non tanto le esternazioni di Berlusconi) dovrebbero imporre a Napolitano e a tutti di intervenire, perché mi pare evidente come le azioni di alcuni giudici trascendano in lampanti scelte politiche e rischiano di travolgere così la credibilità dell’intero sistema giudiziario.

Mi consola che – con votazione a scrutinio segreto – bel 51 deputati (almeno) dell’opposizione abbiano condiviso con la maggioranza di bocciare la richiesta di arresto per Cosentino avanzata dai giudici napoletani: è evidente che molti – anche a sinistra – hanno quindi ragionato come me, privilegiando l’obbiettività alla polemica politica. Questo fa onore a chi ha deciso in autonomia e contro le indicazioni di partito, ma rappresenta anche un segno positivo di disponibilità che Berlusconi non dovrebbe trascurare .

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