Per comprendere la nostra realtà socio/economica, ci sembra significativo fare una panoramica degli ultimi 50 anni di vita “spicciola” italiana. Chi ci segue meglio comprenderà i tanti nostri dubbi e le correlate perplessità. Dicembre 1959/Dicembre 2009. Sono passati 50 anni di vita italiana. Cos’è cambiato nella nostra economia? Siamo più ricchi o più poveri di ieri? Il cambio della moneta ci ha effettivamente giovato? Forse, la realtà potrebbe fornirci dei validi esempi di come potrebbe essere lo nostro futuro prossimo. L’Italia del 1959 era un Paese ancora povero; ma dignitoso. Il secondo conflitto mondiale era finito da quattordici anni e la penisola viveva un fermento di rinascita. L’Italia postenaudiana si meritava il titolo di Paese con la valuta più stabile d’Europa. L’inflazione, allora, in sostanza non esisteva (+0,3% rispetto al 1958). Un operaio specializzato guadagnava circa Lit. 47.000 mensili ed un quadro intermedio poteva superare Lit. 120.000. L’affitto di un alloggio in medio/centro, con tutte le comodità d’allora, non raggiungeva Lit. 20.000 mensili. Il resto costava di conseguenza. Il pane marcava Lit. 110 il chilo. Un litro di latte lit. 80, un chilo di polpa di manzo lit.1100, un quotidiano lit.30 e un litro di benzina Lit.152. Un biglietto ferroviario in prima classe Milano Roma prezzava Lit.2900. Ma in terza, il prezzo scendeva a lit. 780. Il dollaro statunitense era cambiato a Lit.600. La mitica “600” costava Lit.610.000 e la storica “500” era venduta a poco più di Lit.500.000. Le autovetture circolanti in Italia erano 1.250.000 e possederle era ancora un lusso per pochi. Con Lit. 50.000 una famiglia media ( 4 persone) poteva permettersi una vacanza di due settimane (tutto compreso) sui lidi adriatici. A 50 anni di distanza, con un’inflazione programmata al 3%, con 28 milioni d’auto circolanti, con la crisi occupazionale ed economica, cos’è mutato? Mille Lire del 1959, corrispondono (considerando inflazione e cambio della moneta) ad Euro 0,36. Un operaio specializzato, sempre che sia riuscito a mantenere il suo posto di lavoro, guadagna Euro 1.400 mensili. Un quadro intermedio può giungere ad Euro 1.800. Un piccolo alloggio, da acquistare in periferia, da ristrutturare, non costa meno d’euro 140.000. In affitto, quando si trova, il prezzo medio è d’Euro 600; più le spese d’ordinaria amministrazione. Un litro di benzina prezza Euro 1,28 e la nuova “500”, modello base, è venduta ad Euro 13.000; ma è spesso introvabile. Stiamo meglio o peggio che 50 anni fa? Nonostante le apparenze contrarie, meglio. Perché, sebbene la crisi economica sia presente, la vita costa meno oggi d’allora. Tenuto conto che il coefficiente d’adeguamento monetario, almeno dal gennaio 1959 al gennaio 2002 è stato 13 ( prima del varo dell’Euro), qualche confronto confermerà questa nostra tesi. Benzina Lit. 152 (1959). Valore ipotizzato nel 2002, Lit. 1825. Prezzo reale alla pompa Lit.1280. Alloggio ( media periferia) Lit. 6.000.000 (1959) Lit. 95.000.000 (2002). Una colazione Lit. 600 (1959), Lit. 18.000 (2002). Affitto lit.20.000 (1959), Lit. 250.000 (2002). Dopo l’adozione della moneta unica(Euro), tutti i prezzi sono, almeno raddoppiati. Ma questa e tutta un’altra storia.