Ru486: Sacconi ha letto la sua relazione al Parlamento sull’aborto farmacologico?

Basta con questa manfrina del ricovero ordinario, le donne che interrompono una gravidanza non sono pazze da legare al letto!

Dichiarazione di Donatella Poretti, senatrice Radicali-Pd, segretario Commissione Igiene e Sanita'

La prassi del ricovero in day hospital per l'aborto farmacologico e' certificato dalla relazione sulla 194 firmata dal ministro Sacconi. Testualmente: “due accessi in day hospital a distanza di due giorni per la somministrazione dei due farmaci, oltre ad una vista ambulatoriale di controllo in 14ma giornata”. Ora ci dice che solo il ricovero ordinario sarebbe ammesso? Ma allora perche' invece che consegnare quei dati in Parlamento lo scorso luglio non li ha portati in Procura?
Basta con questa manfrina del ricovero ordinario, le donne che interrompono una gravidanza non sono delle pazze da legare al letto!

Nell'ultima relazione al Parlamento sull'attuazione della legge 194 datata 29 luglio 2009 (il giorno prima della delibera dell'Aifa sulla commercializzazione della Ru486!) e firmata dal ministro Maurizio Sacconi a pagina 3 e 4 della sintesi e poi a pagina 30 e 31 della relazione vera e propria si riassume come dal 2005 (con sperimentazioni e con importazione diretta del farmaco) in istituti in alcune Regioni italiane si stiano realizzando aborti farmacologici e si preannuncia che dal 2010 sara' meglio identificata questa metodica grazie ad una scheda D12/Istat da compilare in ambito ospedaliero.
A questo link la Relazione: http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1010_allegato.pdf

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