Roma, 02.12.09 – “Ieri al Tg1 un servizio sul pane campano e sul monopolio camorristico che ne sottenderebbe il mercato, con le solite generalizzazioni, le immagini tetre di forni di masserie cinquecentesche, le macchine cariche di pani illegali e referenti, che a mo’ di paladini della giustizia, propongono il confezionamento in plastica come soluzione dell’abusivismo. Ritengo tutto questo paradossale e ridicolo”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, deputato del PdL promotore di una iniziativa parlamentare a tutela del pane artigianale italiano.
“Stando alle notizie giornalistiche, – rilancia – in Campania la maggioranza di panificatori che vogliono lavorare e che serbano la tradizione artigianale, sarebbe fuori legge e legata alla camorra e poi ci sarebbe una sparuta minoranza, – manco a farlo apposta legata alla lobby che ha voluto la legge incostituzionale dell’obbligo al confezionamento – che con spirito di abnegazione combatterebbe l’abusivismo a suon di macchine imbustatrici e plastica dannosa: mi sembra questa una sintesi partigiana della reale dinamica del mercato campano che purtroppo crea confusione tra i consumatori e rischia di compromettere una importante fetta dell’economia del territorio”.
“Dire che il panificatore che non imbusta è abusivo e dunque camorrista è generalizzare eccessivamente e gratuitamente un male sociale ed economico, – continua Di Biagio – un po’ come dire che tutti i napoletani sono “mariuoli”, perché qualcuno si è macchiato di questo reato”.
“Dico basta alle strumentalizzazioni mediatiche, basta alle lobby del pane che giorno dopo giorno infliggono un colpo mortale all’artigianalità imponendo un monopolio industriale, privo di qualità e salubrità, che potrebbe creare un precedente capace di innescare meccanismi aberranti nell’intero Paese, e di questa deriva ho provveduto ad informare i Ministeri competenti” ha concluso Di Biagio.