L’Italia dello sberleffo: l’Australia si diverte

Premesso che:

in data 20 novembre 2009 il quotidiano economico-finanziario “Australian Financial Review”, edito a Sydney dal gruppo editoriale Fairfax, nel magazine allegato all'edizione di fine settimana ha pubblicato su un'intera pagina titolata “Via Dolorosa, Italia” un breve testo e un'ampia vignetta raffigurante la penisola italiana e le isole di Sicilia e Sardegna con la sovrascritta “BERLUSCONIA” da Nord a Sud dello stivale, un ovale a destra con le fattezze del Presidente del Consiglio dei ministri sormontato dai nudi di due formose bionde con tromba e cetra e la didascalia “IL CAVALIERE, PRIMO POTENTE E CAPO DI TUTTI”, ed oltre 150 denominazioni geografiche corrispondenti a regioni, province e città storpiate, con o senza ludiche allitterazioni in un misto di italiano e inglese, in termini estremamente scurrili e offensivi, da “Lambastardi” (per la Lombardia), “venerea” (per il Veneto), “mafia” (per la Sicilia), “bestiale”, “fascisti”, “imbecille”, “assassino”, “lenoni”, “trafficoni”, “omertà”, “angringenti”, “capone”, “banditi”, “Chicago”, “criminali”, eccetera; la pubblicazione ha suscitato ampie e sdegnate reazioni nella comunità italo-australiana – un'etnia forte di 1 milione di persone fra immigrati e oriundi in una popolazione di 22 milioni – e in larghi settori della stessa società anglo-australiana; le reazioni popolari sono esemplificate dalla costituzione di comitati di protesta in tutto il quinto continente e dalla valanga di messaggi alla “Australian Financial Review”, con richiesta di ritrattazione e scuse, ai quotidiani in lingua italiana “Il Globo” di Melbourne e “La Fiamma” di Sydney ed all'emittenza radiofonica “Rete Italia” che trasmette 24 ore su 24 in lingua italiana sull'intero continente; si sono attivati nella campagna di protesta Comites, enti, circoli e associazioni italiane di tutta l'Australia; il gruppo editoriale “Il Globo-La Fiamma-Rete Italia”, con sede a Melbourne, ha dato incarico ai propri legali di individuare ogni possibilità di ricorso in sede giudiziaria a carico del quotidiano australiano di Sydney, al fine di tutelare l'immagine dell'Italia, il cui oltraggioso travisamento ad opera della pubblicazione incriminata, al di là di ogni ragionevole misura di satira e umorismo, si riflette sui sentimenti della popolazione di cittadinanza o di origine italiana,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia stato informato dell'occorrenza dell'episodio;

se abbia incaricato la rappresentanza diplomatica italiana a Canberra di espedire ogni azione volta a presentare la più sentita protesta al giornale in questione con richiesta di ritrattazione e scuse pubbliche;

se abbia fatto pervenire all'Ambasciatore d'Australia a Roma l'espressione ufficiale di disappunto e protesta per l'offesa arrecata all'immagine della Nazione italiana da un organo d'informazione dell'amica Australia;

se abbia preso in considerazione la possibilità che nell'episodio si configuri anche il reato di vilipendio nazionale, perseguibile tanto in Italia quanto in Australia.

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