Caso Cucchi. Ci voleva il morto per modificare una disposizione disumana

Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali-Pd e di Irene Testa Segretaria Associazione Il Detenuto Ignoto *

E' stata modificata la disposizione che impedisce ai familiari di incontrare, senza autorizzazione del magistrato, i medici che in ospedale hanno in cura un proprio congiunto quando lo stesso e' detenuto-paziente. Per farlo c'e' voluto un morto -Stefano Cucchi- e un caso finito su tutte le cronache dei media. Un provvedimento che non aveva senso da un punto di vista della sicurezza, mentre da quello sanitario non permetteva al medico di acquisire dai familiari informazioni utili sul paziente. Un provvedimento che da un punto di vista umanitario lasciava molto a desiderare abbandonando i familiari all'arbitrarieta' della decisione di medici e agenti penitenziari di turno. Da quanto si apprende anche dalla stampa, i medici solitamente non rifiutano i colloqui con i parenti, ma nel caso Cucchi l'applicazione rigorosa del regolamento ha suscitato quelle critiche che hanno poi portato alla modifica, cosi' come si apprende dal documento reso pubblico oggi con l'ordine di servizio d
el dr.
Carmelo Cantone.
C'e' voluto un morto per modificare un regolamento che tutti dichiaravano sbagliato tanto da disattenderlo!

* Irene Testa e' al quattordicesimo giorno di sciopero della fame per chiedere che il Parlamento calendarizzi la mozione sulle carceri dei deputati Radicali, mozione sottoscritta anche da 81 parlamentari di diversi schieramenti.

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