Laura Garavini alla V Conferenza Regionale dell’Emigrazione del Lazio

“Non buttare a mare decenni di battaglie sulla rappresentanza”

Con un No a ogni tentativo di smantellamento l’on. Laura Garavini (Pd) ha preso posizione sulle proposte del Governo in materia di rappresentanza delle comunità all’estero. Ospite alla conferenza “Lazio nel Mondo” convocata dall’Assessore alle politiche sociali e delle sicurezze della Regione, Luigina Di Liegro, a Frascati, la Garavini ha puntualizzato: “Non c’è dubbio che l’intero sistema di rappresentanza vada rivisto alla luce delle nuove evoluzioni nel mondo dell’emigrazione. Ma sarebbe sbagliato non attribuire un ruolo decisivo ai Comites e al CGIE”, ha detto la deputata residente in Germania contestando la bozza di legge unificata avanzata dalla maggioranza. “Svuotare il CGIE, come propone il senatore Tofani, dalla sua storica funzione di rappresentanza generale e ridurlo a luogo di incontro e di coordinamento tra diversi soggetti istituzionali”, ha avvertito la Garavini, “sarebbe il colpo mortale per un sistema di rappresentanza, il nostro, che nel resto del mondo è molto apprezzato e preso a esempio da diversi nostri vicini”.

Interrogata da Delfina Licata, caporedattore del Rapporto Migrantes Italiani nel mondo e, in questa occasione, moderatrice della tavola rotonda, sul ruolo della comunicazione e dell’informazione, la parlamentare ha ribadito l’importanza di sensibilizzare la pubblica opinione e le istituzioni in Italia alle problematiche delle comunità all’estero: “La consapevolezza del valore strategico che rappresentano i nostri connazionali all’estero per promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo sta guadagnando terreno solo molto lentamente. Bisogno impegnarsi di più per assicurare una maggiore attenzione verso quell’altra Italia fuori dai confini nazionali”.

In merito alle cosiddette nuove mobilità, la Garavini, prima firmataria della proposta di legge PRIME per l’internazionalizzazione della ricerca italiana, ha voluto sottolineare le potenzialità dei nostri ‘cervelli in fuga’: “Non è grave che i nostri talenti fuggano. Un’esperienza internazionale è fondamentale nel mondo della ricerca. È grave che il sistema Italia non sia allettante per cervelli, italiani e non, che abbiano maturato esperienze all’estero”. La sfida principale sta dunque, per la Garavini, “nel trasformare il ‘brain drain’ in ‘brain gain’, rendendo il nostro sistema universitario attraente per i talenti all’estero”.

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