Il vicepresidente dell'Italia dei Diritti: “Doveroso rispettare le direttive europee, purché si presti attenzione ai costi per le famiglie”
L'Italia si adegua alle direttive dell'Unione Europea in materia di espatrio dei minori. Se fino a ieri bastava essere registrati sul passaporto dei genitori, da oggi anche i bambini italiani dovranno averne uno personale. I documenti dei minori avranno scadenza differenziata, a seconda dell'età: triennale per i piccoli da 0 a 3 anni, quinquennale fino alla maggiore età.
A breve, con l'entrata in vigore del Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 444/2009, recante disposizioni in materia di passaporti contenenti elementi biometrici, si aggiungerà anche la rilevazione delle impronte per i maggiori di dodici anni, precisano dalla Farnesina.
“Dobbiamo rispettare le direttive europee ma altrettanta attenzione va posta sui costi che le famiglie devono sostenere”, ha commentato Roberto Soldà, vicepresidente dell'Italia dei Diritti. “Se l'introduzione di passaporti personali per i minori grava in maniera considerevole sui genitori – spiega – allora è un altro discorso. La maggiore frequenza con cui questi documenti vanno rinnovati – conclude l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – implica un attimo di attenzione a quelle che sono le tasse e gli esborsi che le famiglie devono sostenere”.