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Narducci esprime soddisfazione per l’approvazione della risoluzione sulle celebrazioni all’estero del centocinquantesimo anniversario dell’Unità  d’Italia

Giovedì 26 novembre scorso la III Commissione permanente Affari esteri e comunitari ha discusso, alla presenza del sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica, la risoluzione n.8 da me presentata, inerente le celebrazioni all'estero del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia.
Nella risoluzione in questione, approvata con il contributo costruttivo del dibattito in Commissione e con il pieno consenso del Governo, si impegna il Governo stesso “ad assumere iniziative affinché la rete consolare e degli istituti italiani di cultura, in collaborazione con gli organismi di rappresentanza e dell'associazionismo italiano operanti all'estero e in Italia a livello regionale, programmi ed effettui una eventi celebrativi a carattere storico-culturale – in America Latina, nel Nord America, in Australia, in Africa e in Europa – diretti a rafforzare le radici del concetto di italianità nel mondo, nell'ambito delle iniziative per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità, anche nell'auspicio che il Ministero degli affari esteri sia tempestivamente inserito nel Comitato interministeriale istituito a tal fine”.
Nell’illustrare la risoluzione ho sottolineato l'importanza dell'anniversario come tappa della storia del nostro Paese. Infatti, l'Unità d'Italia, attualmente oggetto di un vivo dibattito, è alla base della nostra convivenza come popolo e come nazione. Come ho affermato “l'anniversario rappresenta dunque un'occasione per ripercorrere la storia dell'emigrazione italiana e in questo senso potrà avvalersi dello straordinario patrimonio conservato presso il Museo storico dell'emigrazione”. Inoltre ho sostenuto che “è auspicabile che le celebrazioni coinvolgano le comunità italiane all'estero, che già prima del 1861 diedero prova di una radicata coscienza nazionale, come testimonia la lapide voluta dai connazionali in Argentina nel 1854 a testimonianza della loro presenza come comunità italiana”.
Nel ricordare che “le nostre comunità all'estero sono cresciute, si sono irrobustite” ho segnalato il fatto che esse rappresentano oggi “una rete di collegamento importantissima per un Paese che si è attestato tra le maggiori potenze economiche globali”.
Le iniziative segnalate con la risoluzione non comportano oneri significativi poiché hanno come punto di riferimento organizzativo la rete delle istituzioni italiane all'estero; e “non devono trascurare la commemorazione delle grandi tragedie dei lavoratori italiani all'estero, che devono essere ricordate anche ai discendenti italiani”.
Speriamo che le celebrazioni siano un momento forte di riscoperta del “senso di appartenenza ad una comune identità italiana” pur nella salvaguardia delle “specificità regionali che all'estero sono effettivamente molto sentite”.

Franco Narducci

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