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Stop del Senato alla Ru486

Il vicepresidente del movimento Roberto Soldà: “Provvedimento retrogrado e indecente che non tutela la salute delle donne”

“E' vergognoso vietare l'uso della pillola abortiva nelle strutture ospedaliere, un passo indietro che porta l'Italia ad avvicinarsi più ai paesi arretrati dove l'aborto è vietato che a quelli più all'avanguardia dove il farmaco è in uso da anni”. Questo il duro commento del vicepresidente dell'Italia dei Diritti Roberto Soldà alla notizia dell'approvazione in Senato del documento che di fatto blocca la commercializzazione della Ru486. Voto che arriva al termine dell'indagine conoscitiva e dopo il sì dell'Agenzia Italiana del Farmaco alla vendita del farmaco la cui assunzione, aveva specificato, doveva avvenire secondo un rigido protocollo medico e nel rispetto della legge 194 sull'interruzione di gravidanza. “Nessuno pensava di distribuire una pillola del genere in maniera indiscriminata – incalza Soldà -; l'uso sarebbe stato destinato solo agli ospedali e sotto stretto controllo medico e, come confermato anche dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, preferibile e meno rischioso di un intervento chirurgico. Chi fa proclami in nome della tutela della salute delle donne, dovrebbe tener conto di tale autorevole parere. Oltretutto – conclude l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tale farmaco è usato in altri paesi europei da anni; è del tutto assurdo bloccarne l'uso solo per strumentalizzazioni ideologiche”.

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