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Tajani riconfermato alla Commissione europea a Bruxelles

Il sito internet del Vicepresidente Tajani, Commissario ai Trasporti

24 novembre 2009 – 10:10

Ue: nomine, premier conferma Tajani

Lo ha annunciato lo stesso Berlusconi al presidente Barroso

(ANSA) – BRUXELLES, 24 NOV – Il premier Silvio Berlusconi ha confermato ufficialmente la designazione di Antonio Tajani per la carica di commissario europeo. Lo ha comunicato lo stesso Berlusconi al presidente della Commissione europea Jose' Manuel Barroso. In una breve lettera a Barroso, Berlusconi lo ha informato che il governo italiano ''intende riconfermare Antonio Tajani come membro italiano della Commissione europea''.

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Al Vicepresidente Tajani,
vivissimi auguri di buon lavoro !

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MAURO: Schulz mente. Il sostegno italiano a D'Alema non è mai mancato

“Contrariamente a quanto afferma Martin Schulz, il sostegno del Governo italiano alla candidatura di Massimo D’Alema a Ministro degli esteri europeo non e’ mai mancato, lo dimostra inequivocabilmente la successione degli eventi che hanno portato alle nomine giovedi’ scorso”.

Lo ha affermato in un comunicato il Presidente dei Deputati del Popolo della Liberta’ al Parlamento europeo, Mario Mauro, in risposta all’intervista del leader socialista al Parlamento europeo apparsa oggi su Repubblica. “Sono stati gli 8 Capi di Governo socialisti a scartare l’ipotesi D’Alema durante la riunione privata che si e’ svolta prima del summit, nel momento in cui avrebbe dovuto entrare in gioco il Governo italiano i giochi erano gia’ stati fatti in casa socialista. Ne e’ prova il fatto che il leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani non si sia presentato al vertice dei socialisti europei che avrebbe dovuto legittimare la candidatura di D’Alema, probabilmente gia’ informato proprio dagli stessi ’Comapagni’ di partito, dell’intenzione di compensare Gordon Brown della mancata designazione di Tony Blair.

Peraltro non mi risulta che nessuno in quella riunione abbia fatto il nome di Massimo D’Alema, ma che fin dall’inizio c’e’ stata piena convergenza dei socialisti sulla baronessa Ashton in modo da non mettere in imbarazzo Zapatero e Brown con un Ministro degli Esteri europeo ritenuto troppo ingombrante. Capisco che Martin Schulz venga politicamente rilanciato ogni volta che nomina Berlusconi, ma questa volta mandanti ed esecutori del killeraggio politico della candidatura di massimo D’Alema vanno cercati in casa socialista”.

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Bonaiuti: alle bugie di Schulz credono solo lui e Repubblica

“È davvero fuori dal mondo che l'onorevole Schulz tenti di addossare al Governo italiano la responsabilità della mancata nomina del Presidente D'Alema ad Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea quando invece tutti, compreso Schulz, sanno bene che la scelta è stata determinata dal Partito socialista europeo. Ma, ormai, alle bugie di Schulz credono soltanto lui e la Repubblica”.

Così l’on. Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha commentato le dichiarazioni del socialista Schulz sul retroscena della bocciatura di D'Alema per la carica di Mr. Pesc.

L'ineffabile Martin Schulz, capogruppo dei socialisti europei, schiuma rabbia e continua dunque a gettare fango su Berlusconi e sul governo italiano, questa volta accusando il premier – in un'intervista su Repubblica – di aver manovrato nell'ombra per far saltare la candidatura di D'Alema a mister Pesc.

Una ricostruzione fantasiosa che cozza contro una realtà incontrovertibile e riscontrabile in tutte le Cancellerie europee. D'altra parte, stavolta tutti i retroscena dicono che lo stesso D'Alema abbia perso la pazienza con Schulz per le dichiarazioni immediatamente successive alla mancata elezione. In quelle ore il capogruppo del Pse, irritato per lo smacco subito dal suo partito ad opera dei leader di governo socialisti, pensò bene di prendersela con il premier italiano, spiegando che la bocciatura della candidatura di D'Alema a ministro degli Esteri europeo era stata colpa del “non fattivo attivismo del governo italiano”.

Una dichiarazione, come ha scritto Goffredo De Marchis proprio su Repubblica, che ha non poco “innervosito” il candidato italiano, che non ha “nulla da recriminare” sul comportamento nella vicenda di Berlusconi, ed è convinto che il governo abbia “fatto il possibile”.
Alla fine, questo il titolo di Repubblica, è stata “la famiglia socialista” a “tradire Massimo”. Brown aveva bisogno di un riconoscimento da spendersi in patria e ha preteso per sé la poltrona; Zapatero voleva una commissione economica e si è accordato con Francia e Germania; tutti preferivano personaggi di basso profilo, poco in grado di far ombra ai governi, per gli incarichi di maggior prestigio della Ue. E D'Alema, paradossalmente, ha scontato sia il suo passato da comunista (che lo rendeva indigesto ai Paesi Est europei), sia il suo presente nel Pd, fuoriuscito dalla famiglia Pse anche se ancora fa parte del gruppo parlamentare socialista. La verità è questa, così com'è vero che alcuni esponenti del partito socialista europeo – tra cui ovviamente Schulz – vedevano nella nomina di D'Alema un’occasione per indebolire il governo di centrodestra in Italia. Ma quando un politico è in difficoltà e inanella sconfitte su sconfitte, com'è successo ultimamente a Schulz, la strada più facile da percorrere è quella di rovesciare sugli altri la colpa dei propri insuccessi.

Un colpo letale alla sua credibilità politica Schulz lo aveva già subìto con la conferma di Barroso alla guida della Commissione europea, una sconfitta giunta appena tre mesi dopo il crollo dell’Spd nelle elezioni del Parlamento europeo che fecero registrare il peggiore risultato (20,8 per cento) nella storia del partito nel dopoguerra. Schulz, diventato celebre dopo essersi preso del “kapò” da Berlusconi, per la seconda volta consecutiva è stato un disastroso capolista europeo dell’Spd.

I commenti dei quotidiani tedeschi furono, anche allora, graffianti: “Barroso ce l’ha fatta – scrisse il Berliner Morgenpost –, la maggioranza dei deputati del Parlamento europeo ha votato per il prolungamento del suo mandato. Cohn-Bendit, avversario dichiarato di Barroso, nonostante tutto è soddisfatto. Soltanto il capo dei socialisti Martin Schulz ha fatto una brutta figura e deve sentirsi sconfitto”. A giudizio del quotidiano berlinese, “Schulz nella seconda parte della legislatura vuole diventare presidente del Parlamento europeo, ma per riuscirvi ha bisogno dell’appoggio dei conservatori”.
E il quotidiano bavarese Nürnberger Nachrichten riferì che tra gli eurodeputati del Pse c’era stata un’aperta rivolta contro Schulz, accusato di avere condotto il gruppo “ad un’insopportabile prova di forza” prendendo di mira Barroso “per proseguire con mezzi sbagliati la campagna elettorale in corso in Germania”.
Il berlinese progressista Tagesspiegel scrisse che “dopo avere sparato colpi tremendi contro il presidente della Commissione durante la campagna elettorale europea, adesso evidentemente Schulz specula sulla possibilità che ai socialisti venga assegnata prossimamente una poltrona importante a Bruxelles”.
Infine, il settimanale progressista Die Zeit sostenne che il violento sfogo di Schulz contro Barroso, al punto di accusarlo di “volere privatizzare in Europa perfino i cimiteri comunali”, era stato solo una critica indiretta ai capi di governo socialisti di Gran Bretagna, Spagna e Portogallo che hanno sostenuto la candidatura di Barroso. Insomma, Schulz da tempo non ne azzecca una, e l'unico vero interrogativo che si pone è capire perché i socialisti europei continuano a tenerselo come capogruppo.

Europa/Bonino: D’Alema affossato dal Pse

“La candidatura di Massimo D’Alema a Mr. Pesc è stata affossata dal Pse, inutile che Schulz dica che non è cosi”’: lo dice a Radio Radicale la vicepresidente del Senato Emma Bonino.
“A monte della mancata nomina di D’Alema – spiega Bonino – ci sono due decisioni adottate dai governi, e cioè che le cariche di Presidente dell’Ue e mr. Pesc sarebbero andate a personalità non dirompenti, e poi che il Ppe si sarebbe scelto il presidente, mentre al Pse andava mr. Pesc, secondo uno schema spartitorio che funziona da sempre nel Parlamento europeo. All’interno della famiglia socialista, per varie ragioni, la decisione è stata presa da Gordon Brown e da Zapatero. È inutile quindi che Schulz dica che non è così: la candidatura di D’Alema è stata affossata dal Pse. Con la nomina dell’ex commissario Ashton si affida al Foreign office, ciò uno dei servizi diplomatici più forti e consolidati d’Europa, la costruzione del servizio diplomatico europeo, che vedrà dunque un ruolo determinante di un Paese che non è nell’Euro, non in Schengen e che è tra i maggiori affossatori della politica estera comune”.

Boniver:Schulz è solo ridicolo

“Perfettamente ridicolo Schulz che cerca di buttare la croce addosso al Governo italiano per la mancata nomina di D'Alema a Mister Pesc, che invece era sostenuta da un'ampia maggioranza parlamentare. Caso mai c’è da riflettere sul De profundis calato sull'Europa con la nomina di due (per ora) semisconosciute personalità”. Lo ha detto Margherita Boniver, deputato del PdL e Presidente del Comitato Schengen.

Ronzulli: è patetico il tentativo di Schulz

“E’ davvero patetico il tentativo di Martin Schulz di rovesciare sul governo italiano l'incapacità del Pse a far nominare Massimo D'Alema a ministro degli Esteri Ue’. Così commenta Licia Ronzulli, europarlamentare PdL-PPE, l’ intervista che il capogruppo europeo del Pse ha rilasciato a Repubblica. “D’ Alema è stato bocciato dagli stessi socialisti che poi hanno scaricato la colpa su Berlusconi. Lo stesso D'Alema, ha ammesso che la sua stroncatura a ministro è arrivata dai vertici del Pse mentre Berlusconi lo ha sostenuto sia da italiano che da premier. Da Schulz ormai ci aspettiamo che incolpi il Presidente del Consiglio anche del peccato originale di Adamo ed Eva ma del resto, se qualcuno oggi conosce questo anonimo eurodeputato tedesco, e' solo per la sceneggiata che fece all'inizio del semestre italiano”.

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Il Giornale

LE BUGIE DI SCHULZ SU D'ALEMA FANNO INFURIARE PERSINO IL PD

di Alessandro M. Caprettini

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La Repubblica

D'ALEMA, PDL CONTRO SCHULZ:” BOCCIATO DA VOI”

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