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Alberto Colella promuove un incontro con gli accademici italiani a Ginevra

A un anno e’ mezzo dal suo arrivo nella Città di Calvino, il Console Generale italiano, Alberto Colella, sta apportando nuove proposte in seno dell’istituzione consolare, con dedita attenzione alla diretta conoscenza dei suoi connazionali. Ciò promette degli anni positivi e innovativi nella gestione degli stessi progetti consolari e nel rapporto che questa importante istituzione italiana all’Estero sta costruendo, sempre più forte, con i differenziati target della comunità italiana. Il Console apporta del suo in ogni evento a cui è presente o da lui stesso pensato, dando prova di godere del suo incarico e trovando nello stesso incontro con gli italiani, e sicuramente non in senso figurato, il piacere dell’essere Console. Dall’inizio del suo nuovo mandato, sta, infatti, dando una priorità assoluta alla conoscenza più approfondita di “tutti” i suoi connazionali, rapporti che Colella riesce ad alimentare negli incontri da lui ricercati in prima persona.
Tra le novità di cui si è occupato, come ad esempio ‘La Lettera Consolare’, giovedì 19 novembre 2009, il Console Generale ha organizzato un incontrato con la comunità accademica italiana a Ginevra. Ha invitato, per un evento conviviale, tutti gli italiani che a vario titolo, insegnano o lavorano all’UNIGE: professori, ricercatori, assistenti e dottorandi. La riunione si è svolta all’Università UNI-MAIL, dando adito ad un simpatico ed informale colloquio e scambio di idee tra il Console e i presenti, ma anche tra gli stessi invitati.
Questo appuntamento, oltre ad aver stimolato e dato un colore diverso all’ambiente universitario, ha riscosso un positivo e concorde commento: “un evento da ripetere !”.
Ad accogliere gli invitati c’era lo stesso Colella, che, con la sua gentile consorte, ha ringraziato personalmente, con un’individuale stretta di mano, ogn’uno dei presenti.
Queste iniziative, avviate dal Console sulla via di un costante avvicinamento del Consolato italiano ai suoi cittadini, sta portando gli stessi ad un crescente e naturale attaccamento a quella che comincia a non essere più vista come macchinosa istituzione, ma come un luogo in cui si può anche instaurare un dialogo individuale e dove nasceranno ancora idee per la promozione della nostra Italia, che già, nel Cantone di Ginevra, si propone come la più importante comunità.

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