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ORLANDI: LUMIA (PD), CHIAREZZA SUL CASO ORLANDI A PARTIRE DA FIGURA DE PEDIS

“Sul caso Orlandi bisogna far luce, a partire dalla figura di De Pedis e sciogliendo i tanti nodi sugli intrecci tra malavita organizzata, settori della finanza, personaggi del Vaticano, apparati deviati dello Stato, colletti bianchi, ed esponenti della politica”. Lo dichiara il senatore del PD Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.
“Inquietante soprattutto – aggiunge Lumia – resta la tumulazione della salma di un criminale del calibro di De Pedis in una sfarzosa cripta della basilica vaticana di Sant’Apollinare, a Roma, per la qual cosa nel 2008 presentai un’interrogazione parlamentare, chiedendo spiegazioni al governo. Torno a chiedere, a chi ne ha il dovere, di fare chiarezza e andare fino in fondo. Solo così si potrà dare un contributo alle indagini per giungere alla verità, senza ambiguità e silenzi compiacenti, sulla sorte di Emanuela Orlandi”.

Atto n. 3-00106

Pubblicato il 26 giugno 2008
Seduta n. 28

LUMIA – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e dell'interno. –
Premesso che:
in data 2 febbraio 1990 veniva assassinato con dei colpi di pistola a Roma, in via del Pellegrino, Enrico De Pedis, ritenuto dagli inquirenti esponente di spicco della criminalità organizzata, meglio noto come «Renatino». In particolare, secondo un rapporto della squadra mobile di Roma, risultava essere uno dei principali soggetti riciclatori dei beni illeciti ottenuti con il traffico di droga, l'usura, il gioco d'azzardo ed uno dei tramiti dell'organizzazione mafiosa romana con Cosa Nostra, apparati deviati dello Stato, colletti bianchi ed esponenti della politica. Per tutte queste attività il De Pedis risultava indagato fin dal 1983;
il 6 marzo 1990 monsignor Piero Vergari, rettore della Basilica di S. Apollinare in Roma, richiedeva l'autorizzazione alla sepoltura nella stessa basilica di Enrico de Pedis, attestando che lo stesso era un grande benefattore dei poveri ed un aiuto dei giovani per la loro formazione cristiana ed umana;
il 10 marzo 1990 il cardinal Ugo Poletti, nella sua veste di Vicario generale della Diocesi di Roma, autorizzava la sepoltura nella Basilica di S. Apollinare, e così avveniva;
a tutt'oggi, malgrado la vicenda sia nota da tempo, Enrico de Pedis risulta sepolto presso detta basilica;
ad avviso dell'interrogante sarebbe opportuno, anche per rispetto alle tante vittime della mafia, ed in particolare per il rispetto alla memoria di due sacerdoti morti per mano di Cosa Nostra, don Giuseppe Pugliesi e don Giuseppe Diana, farsi promotori presso le autorità competenti di iniziative dirette a promuovere lo spostamento della salma di Enrico De Pedis al di fuori di un luogo dedicato al culto cattolico;
in recenti articoli di stampa viene riportato il sospetto che nello stresso sepolcro possano esservi i resti di altre persone scomparse,
si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della vicenda;
se, per quanto risulta al Governo, all'epoca sia stata o meno rilasciata l'autorizzazione all'estumulazione ed al trasporto della salma del De Pedis dal cimitero del Verano alla Basilica di S. Apollinare a norma del regolamento di polizia mortuaria;
se siano stati compiuti passi verso le competenti autorità dello Stato del Vaticano per appurare il reale svolgimento dei fatti ed in favore dello spostamento della salma del De Pedis in luogo diverso.

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