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Processi brevi: “L’innocente incostituzionalmente colpevolizzato”

Dal vangelo secondo Gianfranco (atto terzo) :” dopo aver visto il bicchiere mezzo vuoto e senza i trenta denari il giovane Gianfranco ( Pilato) Fini raccolse intorno a se i sui fedeli e si ne lavo’ la mani” Mentre il Signore del Colle tira fuori la pipa della Pace!

Il DDL sui processi brevi presentato dai legali del Sig B, non solo e’ ingiuto perche’ retrattivo e molti processi gia’ in corso andranno a farsi benedire (l’innocente diventa colpevole e viceversa) ma anche incostituzionale poiche’ “intacca” l’art. 112 della Carta: “ Il Pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale”. L’azione penale e’ obbligatoria, ossia il pubblico ministero la deve esercitare ogni qualvolta che sussistono gli estremi del reato ed una volta esercitata, non si puo’ tornare indietro e chiedere l’archiviazione, seguendo il processo il suo normale decorso. I pubblici ministeri su molti casi di reati gravi (senza entrare nel merito non sono un costituzionalista), si troveranno in una situazione devastante se iniziare un processo o chiederne subito l’archiviazione, venendo meno all’obbligarieta’ della pena. Un Pubblico ministero e i giudici di un Tribunale, senza risorse e mezzi dovranno spiccare salti mortali per seguire ed emettere una sentenza di primo grado entro due anni. Si correrebbe il rischio di una stagnazione sia della Giustizia, sia della Democrazia. Questo e’ un netto atttacco ad un Organo Indipendente di Tutela (magistratura) senza un confronto democratico tra i due poteri, il Legislatore che si sostituisce alla Giustizia. Il Legislatore anche in questo caso dimostra di non essere in grado d’autoregolarsi.

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