80 nuovi sequestri della Gdf a Milano: il commento di Monteleone

Il viceresponsabile cittadino dell' Italia dei Diritti analizza i recenti provvedimenti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta Montecity-Santa Giulia

Milano, 5 Novembre 2009. La Guardia di Finanza di Milano ha perquisito e sequestrato la contabilità di ottanta società in tutta Italia che risultavano censite nel computer di Fabrizio Pessina, legale svizzero arrestato nel febbraio scorso per un troncone dell'inchiesta riguardo la bonifica dell'area Montecity-Santa Giulia. L'operazione delle fiamme gialle coinvolge un centinaio di indagati, ai quali sono contestati reati come associazione per delinquere, appropriazione indebita, riciclaggio, dichiarazione fraudolenta con l'aggravante delle trans-nazionalità. Secondo i coordinatori delle indagini, i pm Laura Pedio e Gaetano Ruta, gli ideatori dell'illecito avrebbero sfruttato società fasulle create in paradisi fiscali per false fatturazioni, il tutto a danno dell'erario.
“Purtroppo tra le reazioni che questa notizia mi suscita non è presente lo stupore”, commenta il vice responsabile per Milano dell'Italia dei Diritti Filippo Monteleone, e aggiunge: “Avvenimenti del genere non vengono censurati dallo Stato. Sono necessari interventi seri e mirati sulla condotta delle banche e sui movimenti di denaro delle società. Fin quando rimarranno blandi e saltuari, – conclude l'esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – le forze dell'ordine e la magistratura potranno sopprimere o monitorare soltanto vicende come Montecity-Santa Giulia che rappresentano l'iceberg del malcostume, lasciando la radice, pericolosa e celata fautrice del danno, libera di speculare alle spalle degli onesti cittadini”.

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