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Ragione e sentimenti

Quante discussioni si concluderebbero in brevissimo tempo, oppure neppure nascerebbero, se gli uomini, lasciassero da parte i sentimenti e si affidassero alla ragione? Immagino nessuno potrà affermare che la Corte europea dei diritti umani, si sia affidata ai sentimenti per affermare che il crocifisso appeso nelle aule scolastiche è una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni. Le tempestive unanimi reazioni nel nostro Paese mostrano invece chiaramente come i sentimenti possano avere il sopravvento sulla ragione. La sentenza della Corte europea non impone qualcosa, ma impone di non imporre qualcosa. Ma noi su quale criterio serio, ragionevole, possiamo basare il nostro diritto di imporre agli alunni non cristiani la presenza di un simbolo cristiano? Vale forse anche la pena di ricordare che gli alunni che non conoscono il cristianesimo, ma anche i nostri bambini piccoli, non colgono il significato indiretto del simbolo in questione (il sacrificio del Salvatore), ma quello diretto, evidente, sgradevole, della malvagità e della ottusità degli uomini.

Elisa Merlo

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