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Corsi fantasma con soldi pubblici a Genova, Ferraioli commenta

Il responsabile per la Liguria dell'Italia dei Diritti: “Maggiore controllo per i fondi provinciali, ma non si devono penalizzare le aziende oneste”

Genova, 6 novembre 2009 – Il dono dell'ubiquità arriva in un'azienda di Genova. Il protagonista della vicenda è un docente ingegnere, accusato dalla Procura di associazione a delinquere e truffa, che, secondo la tabella degli orari dei corsi di formazione “fantasma” di alcune aziende liguri, sarebbe stato in due lezioni diverse contemporaneamente. L'inchiesta, nella quale sono coinvolte diverse società, è scattata su segnalazione della Provincia in seguito ai tempi eccessivamente lunghi con i quali le aziende avrebbero risposto alla richiesta della documentazione e dei registri dei corsi finanziati con i fondi provinciali concessi dall'Unione europea.
Maurizio Ferraioli, responsabile per la regione Liguria dell'Italia dei Diritti, commenta: “L'importanza dell'utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Comunità europea o direttamente dagli enti locali non deve essere messa in dubbio, inoltre si rende ovviamente necessario che tale denaro sia speso in primo luogo per effettuare corsi concretamente realizzati e in secondo luogo, ma non ultimo, verificando che le lezioni abbiano comunque l'obiettivo di qualificare o professionalizzare eventuali figure per aumentare la possibilità di mantenimento del posto di lavoro o di una nuova collocazione. Detto questo auspichiamo che nel caso in questione la magistratura faccia luce sui fatti e, qualora esistano eventuali responsabilità siano dalla stessa messe in evidenza al fine di rendere più trasparente l'utilizzo dei denari pubblici”.

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