Amianto in mare a Brindisi, l’Italia dei Diritti si appella al buon senso

Il responsabile per l'Ambiente Alberto Maria Vedova: “Occorre chiarezza in tempi brevi”
La responsabile pugliese Manuela Bellantuoni:”Scandaloso ritardo sulle promesse dell'esecutivo comunale”

“Sono anni che si discute su chi debba intervenire per bonificare i terreni che si affacciano sul litorale pugliese, ma i depositi abusivi, colmi di detriti, immondizia e scorie di amianto, continuano a devastare l'ambiente mettendo in pericolo anche la salute dell'uomo”. Alberto Maria Vedova, responsabile per l'Ambiente del movimento Italia dei Diritti, ha commentato così la notizia del ritrovamento di un grosso quantitativo di materie tossiche nel canale che scorre in contrada Sbitri, sul litorale brindisino, malgrado il fatto fosse già stato segnalato precedentemente. Dello stesso parere è Manuela Bellantuoni, responsabile pugliese del movimento guidato da Antonello De Pierro che afferma:”La nostra regione è sottoposta quanto se non più degli altri territori italiani alla contaminazione di materiali nocivi e mortali, e già Taranto vanta il nefasto primato di città d'Italia col più alto tasso di diossina”.
“Il Comune di Brindisi – ha aggiunto Vedova – ha più volte assicurato di intervenire, ma a quanto pare nulla è stato fatto. I lavori di smaltimento dei materiali di risulta e dei rifiuti non sono ancora stati avviati. Sostanze nocive, che dovrebbero essere smaltite con procedure speciali, finiscono in mare innescando una bomba ecologica devastante. Chiediamo che sia fatta chiarezza al più presto su come sia possibile un degrado di tali proporzioni”. Alle stesse conclusioni giungono i due esponenti dell'Italia dei Diritti, che auspicano l'intervento delle autorità regionali e comunali con un piano risolutore in grado di salvaguardare l'ecosistema, la salute dei cittadini e la faccia della Regione.

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