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Tassa sulla lode all’esame di maturità , l’Italia dei Diritti si indigna

La responsabile Scuola e Istruzione, Annalisa Martino, commenta incredula: “Non è in questo modo che si promuovono le eccellenze”

Roma, 28 ottobre 2009 – “Una decisione scorretta e meritocratica. Un principio raccapricciante che rende vano il riconoscimento della lode”. Questo il commento di Annalisa Martino, responsabile Scuola e Istruzione del movimento Italia dei Diritti, riguardo alla decisione da parte del Fisco di tassare i bonus elargiti agli studenti che hanno superato l'esame di maturità con 100 e lode in pagella. Secondo l'Agenzia delle Entrate, i bonus, che nel 2008 ammontavano a 1.000 euro, poi ridotti a 650 euro quest'anno, non vanno considerati come borse di studio, ma come redditi ottenuti in base ai risultati raggiunti e quindi assimilabili a termini di legge ai rapporti di lavoro a tempo determinato e tassati a ritenuta a titolo d'acconto (il 20%). I licei che hanno avuto il merito di portare all'esame di maturità ragazzi capaci di ottenere la lode, dovranno trasformarsi in sostituti d'imposta, compilando e inviando all'Agenzia delle Entrate il Cud. L'obbligo riguarderà solo gli studenti che godono anche di altri redditi e che comunque superano la soglia degli 8.000 euro annui. Chi non ha altri introiti non sarà tenuto ad alcuna tassa sulla lode. È stato più ironico nei confronti del provvedimento il commento di Vittorio Marinelli, responsabile per la Tutela dei Consumatori del movimento presieduto da Antonello de Pierro: “Il fisco fa bene e merita un bel voto con la lode per la meritoria iniziativa. È ora che i ragazzi la smettano di perdere tempo con inutili studi e che si dedichino ad attività molto più redditizie per la Nazione- ha continuato sarcasticamente l'esponente dell'Italia dei Diritti -. I recenti casi di Noemi e della D'Addario e dei tronisti dimostrano come se ci si impegna nella vita si possono ottenere ottimi risultati. L'importante – ha concluso Marinelli – è che la gioventù, facile a farsi corrompere da sfaticati nullafacenti come Socrate e a seguire, imparino quali sono i veri valori e i fondamenti da perseguire.”

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