LA VERITA’ SU CEFALONIA AL CONVEGNO DI AVERSA ? UN DETTAGLIO

Quello che conta è come si racconta.

di Massimo Filippini

In previsione del Convegno su Cefalonia che si terrà ad Aversa dal 26 al 31 corrente, nutrendo molti dubbi riguardo alla sua obiettività storica, inviai il messaggio che segue al Sindaco Ciaramella ( PDL), esponendogli le mie perplessità in merito:

”ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL SINDACO CIARAMELLA

Gentile Sig. Sindaco Ciaramella,
sono l'avv. Massimo Filippini e Le scrivo con riferimento al Convegno dedicato alla vicenda di Cefalonia che si terrà ad Aversa dal 26 al 31 cm.
Premetto anzitutto che essendo rimasto -a soli sette anni- orfano di mio Padre (magg. Federico Filippini fucilato dai tedeschi il 25/9/1943 a Cefalonia) ho dedicato -se così può dirsi- gran parte della mia esistenza a ricostruire i fatti colà avvenuti sui quali ho redatto tre libri (La vera storia dell'eccidio di Cefalonia 1998 e 2001; La tragedia di Cefalonia. Una verità scomoda 2004; I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito 2006) ed ho partecipato in qualità di Relatore a diversi Convegni indetti dalle FFAA e da altre Autorità.
A ciò aggiungo il sito www.cefalonia.it da me e a mie spese gestito oltre al Forum su Cefalonia di cui sono moderatore nel sito www.storialibera.it del benemerito don Beniamino Di Martino (v. e e il gruppo Facebook http://www.facebook.com/group.php?gid=41647786913&ref=mf di cui sono stato nominato amministratore.
Quale corollario di tale mia attività cito di sfuggita una miriade di articoli da me scritti e pubblicati in una serie di siti quali:
http://www.politicamentecorretto.com/archivio

http://www.italiaestera.net/modules.php?name=Search

e molti altri.
Questa elencazione -egregio sig. Sindaco- le avrà reso spero sufficientemente quale sia il mio interesse ed il mio conseguente apporto in termini di ricerca e di risultati storicamente validi da me scoperti e portati a conoscenza del pubblico come i due punti FONDAMENTALI della vicenda su cui ancora si cerca di sorvolare che sono i seguenti:
1- Ordine di Resistere inviato dal Comando Supremo (v. All.) al comandante della div. Acqui dal Comando Supremo che fa venir meno la leggenda di una SCELTA dei militari autonoma e soprattutto presa in un fantomatico referendum;
2- Numero dei Caduti INFINITAMENTE minore di quello 'canonico' che ha sempre portato a rappresentare i fatti come 'eccidio' o 'massacro' o 'sterminio' di oltre 10.000 soldati mentre il computo delle dolorose perdite UFFICIALMENTE RIPORTATO NEI DOCUMENTI DELLE FFAA ne stabilisce esattamente il numero in circa 1300 Caduti nei combattimenti e 350/400 FUCILATI DOPO LA RESA e quasi tutti UFFICIALI (tra cui mio Padre). Alla luce di ciò appare assolutamente pretestuoso e consapevolmente mendace il definire 'strage' o 'indimenticabile massacro' una vile e infame rappresaglia contro gli ufficiali che GRAZIE A DIO non vide coinvolti anche i nostri soldati come si evince leggendo l'annuncio del convegno in

Quanto ho testè scritto non è frutto di fantasia più o meno malata come quella di chi mi avversa ma di INOPPUGNABILE DOCUMENTAZIONE che chiunque può controllare nei miei libri o direttamente negli ARCHIVI MILITARI ed ha trovato ulteriore conferma ultimamente proprio negli atti del mancato -per morte dell'imputato- processo Muhlhauser di cui si è tenuta solo la prima udienza (cui ho partecipato) che attraverso la CTU del Perito d'Ufficio C. Gentile ha chiaramente specificato sia il minor numero delle Vittime che l'attuazione di una vile rappresaglia tedesca -dopo la resa- ESCLUSIVAMENTE nei confronti degli Ufficiali specificando -nella Richiesta di Rinvio a Giudizio del Muhlhauser- che egli concorse negli omicidi ordinati direttamente da Hitler contro tutti i militari della Acqui che furono però limitati dopo la resa ESCLUSIVAMENTE AGLI UFFICIALI in quanto ritenuti responsabili della resistenza e pertanto traditori dell'alleanza con la Germania.
Ebbene signor Sindaco, per aver io riportato tali VERITA' STORICHE sono stato accusato dai sostenitori delle vecchie tesi di essere un 'revisionista' se non peggio e praticamente messo al bando -malgrado la mia qualità di ORFANO di un Martire della vicenda- dalle due Associazioni partecipanti al Convegno -MEDITERRANEO di Argostoli e ACQUI di Verona- ai cui vertici si trovano persone e personaggi TUTTE INEQUIVOCABILMENTE DI SINISTRA che sostengono -a scopi ideologici- tesi non aventi riscontri storici plausibili e guardano come il fumo agli occhi il sottoscritto PERCHE' NON E' COMUNISTA..
Mi fermo qui signor Sindaco ma poichè ho riscontrato che Ella è dell'area opposta a quella gente, La prego di tener presente quanto ho detto per evitare di essere coinvolto in un'operazione propagandistica a favore di tesi ormai spazzate via dalle risultanze storiche più recenti di cui mi onoro di essere stato l'antesignano.
E' superfluo che io aggiunga come non abbia alcun problema a confrontarmi e smentire quei signori: ma questo non dipende da me.
Distinti ossequi
avv. Massimo Filippini”

A prescindere dalla mancata risposta del primo cittadino –denotante scarsa educazione e sensibilità umana- il mio messaggio venne tuttavia commentato dal giornalista N. De Pinto in un suo articolo nel locale sito ‘caserta24ore.it’ ed apparve in bella evidenza anche nel web restituendomi un po’ di fiducia sulla correttezza dell’informazione, di cui tanto ci si lamenta; ma la mia soddisfazione durò lo spazio di due giorni perché successivamente esso, a seguito di un’evidente ‘diktat’ è stato eliminato dal web (anche se può essere letto ricercandolo all’interno del sito su accennato dai pochi che, come lo scrivente, ne conoscono l’esistenza).
Insomma da notizia riportata addirittura al primo posto –alla voce ‘cefalonia’- nel motore di ricerca più importante (GOOGLE NEWS) l’articolo, di cui ringrazio ancora Nunzio De Pinto, è stato declassato a notizia ‘fantasma’ riservata, oltre a me e a lui, a nessun altro. Il suo testo, è comunque il seguente e lo riporto volentieri prima che venga a sua volta eliminato da ulteriori interventi censori:
http://www.caserta24ore.it/18102009/aversa-il-figlio-di-un-ufficiale-ucciso-a-cefalonia-scrive-a-ciaramella-sul-convegno-dedicato-all’eccidio/
Questa, dunque, risulta essere la situazione dell’informazione a Caserta e dintorni dove le notizie vengono prima rese pubbliche e poi ‘cancellate’ a seconda dell’aria che tira come si deduce facilmente dall’incredibile accaduto da cui escono sconfitti un po’ tutti ma soprattutto la VERITA’ dei fatti di Cefalonia che sarà ancora una volta CALPESTATA ad uso e consumo dell’ideologia (marxista) riducendola ad insignificante dettaglio da trascurare nel silenzio che si vuole imporre a chiunque dissenta da tale indegno modo di raccontare la vicenda.
All’ormai canonico ‘VERGOGNATEVI’ rivolto agli organizzatori italo-ellenici che saranno ad Aversa per propagandare le solite menzogne sulla vicenda e a chi li ha coadiuvati aggiungo anche l’esortazione agli esponenti delle FFAA eventualmente presenti –magari per dovere istituzionale- tra i ‘plauditores’ della manifestazione, a tener presente che la dr.ssa I. Insolvibile che aprirà le danze, è colei che in un suo libro (‘La Resistenza di Cefalonia tra memoria e storia’ ed. anrp 2004), considera – nella scia dell’insegnante di tedesco e sedicente storico Paolo Paoletti- il gen. Antonio Gandin Medaglia d’Oro alla Memoria come un TRADITORE della Divisione Acqui.
Alle pagine 18 e 19 del suo libro ella infatti scrive: “I TRADITI DI CEFALONIA di Paolo Paoletti contiene la più precisa ricostruzione (CON LA QUALE SI CONCORDA E ALLA QUALE SI RIMANDA) degli eventi accaduti nell'isola nel biennio 1943 – 1944. Il grande traditore della Divisione Acqui è, secondo lo studioso -(con il quale ella concorda, ndr.)- il generale Antonio Gandin….”,
per poi concludere in modo da non lasciare dubbi sulle sue convinzioni:
“Tanti i responsabili, MA FRA LORO SPICCA GANDIN, il generale che per tanto tempo è stato considerato il padre di quelle migliaia di “figli di mamma”.
E con ciò anche quel che resta della residua onorabilità del povero Gandin crolla definitivamente sotto i duri affondi della “valente” ricercatrice cui spetterà il compito di aprire la manifestazione sotto lo sguardo magari ammirato dei tanti che –a partire dal Sindaco- sono completamente digiuni sui fatti di Cefalonia e snobbano chi potrebbe esser loro d’aiuto come chi scrive.
Qualora, come detto, ci siano dei militari essi avranno pertanto ‘il piacere’ di sentir parlare la sostenitrice –peraltro in buona compagnia- di quel che forse essi ignoravano e cioè che “IL GENERALE ANTONIO GANDIN FU UN TRADITORE” e si renderanno conto finalmente di quanta ipocrisia fu capace -dicendo che aveva a cuore i suoi diecimila ‘figli di mamma’- quel miserabile ‘traditore’ che altri non fu che la MEDAGLIA d’ORO alla MEMORIA gen. Antonio Gandin. Parola di Isabella Insolvibile.
Cose che possono accadere solo in Italia senza che alcuno vi ponga rimedio aggiunge sommessamente lo scrivente.

Massimo Filippini

24 ottobre 2009

PS

Dopo la stesura dell’articolo che precede una notizia apparsa nel sito pupia.tv ha destato il mio sdegno e mi ha portato a scrivere la seguente mail all’ineffabile Sindaco del PDL di Aversa:

ALL ' ATTENZIONE DEL SINDACO CIARAMELLA

Sig. Sindaco,
dopo aver letto quanto riportato in sulla cerimonia di Aversa, devo rilevare che NON solo lei non ha risposto ad una mia precedente email (il che può essere comprensibile avendo ella molte cose da fare) ma neanche ha sentito il DOVERE di invitare chi, come lo scrivente, è ORFANO DI UN MARTIRE DI CEFALONIA: il Magg. Comandante del Genio della Div. Acqui Federico Filippini fucilato come un cane il 25 settembre 1943 al quale Roma sua città natale ha intitolato una strada

Lei -o chi per lei- sapeva bene che esisto perchè le avevo scritto ma ha preferito invitare un sacco di gente meno che il FIGLIO DI UN MORTO AMMAZZATO a Cefalonia: il che è semplicemente vergognoso. .
Considero questa un'offesa non a me ma a MIO PADRE -uno dei Martiri che si pretende di far commemorare da chi come Ia dr.ssa. Insolvibile ha scritto nel suo libro ('La Resistenza di Cefalonia tra memoria e storia' ed. anrp 2004), – nella scia dell'insegnante di tedesco e sedicente storico Paolo Paoletti- che il gen. Antonio Gandin Medaglia d'Oro alla Memoria fu un TRADITORE della Divisione Acqui.
Alle pagine 18 e 19 del suo libro ella infatti scrive: “I TRADITI DI CEFALONIA di Paolo Paoletti contiene la più precisa ricostruzione (CON LA QUALE SI CONCORDA E ALLA QUALE SI RIMANDA) degli eventi accaduti nell'isola nel biennio 1943 – 1944. Il grande traditore della Divisione Acqui è, secondo lo studioso -(con il quale ella concorda, ndr.)- il generale Antonio Gandin….”,

per poi concludere in modo da non lasciare dubbi sulle sue convinzioni:

“Tanti i responsabili, MA FRA LORO SPICCA GANDIN, il generale che per tanto tempo è stato considerato il padre di quelle migliaia di “figli di mamma”.

Concludendo le dico che quanto avvenuto costituisce una vergogna per lei ed un'offesa inauditaalla memoria di mio Padre oltre che uno schiaffo per chi -come il sottoscritto- ha PIU' DIRITTO DI TUTTI (esclusi i pochi nella sua medesima situazione) di partecipare alla commemorazione della vicenda e mi meraviglio che proprio lei che -almeno sulla carta- appartiene al centro destra si sia reso complice di tale sgarbo effettuato contro di me da miei ben noti detrattori TUTTI DI SINISTRA.
Ella mi deve delle scuse.

Distinti Saluti
avv. Massimo Filippini
(Ten. col. AM ca)
ORFANO DI UN MARTIRE DI CEFALONIA
Latina

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